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Sindrome vesuviana. Azioni contro il territorio

Gianni Cardinali continua la sua battaglia di denuncia degli scempi compiuti nel passato e nel presente. Insensibilità che hanno deturpato irrimediabilmente il paesaggio. E poi abitazioni ancora crescono in zone sensibili(nella foto)

Cronaca

Sindrome vesuviana", così inizia l'intervento del professor Gianni Cardinali a proposito dello sviluppo, se così si può dire, edilizio di Orvieto e dintorni. Decano degli ambientalisti della città e direttore dell'Oasi di Alviano, esprime giudizi duri sulle scelte compiute nel passato e nel presente, preoccupato di un"degrado meridionale" che sta stravolgendo la fisionomia del territorio. E denuncia, tra l'altro, una nuova costruzione in zona paesaggistica delicatissima, al Tamburino.(nella foto)

In particolare negli ultimi anni, Orvieto ed il suo paesaggio circostante, come non mai, offrono così tanti spunti di osservazioni critiche da rimanere sconcertati.

Il"diluvio" edilizio- osserva Cardinali- come una febbre patologica ed irrefrenabile, avanza, folle ed incontrollato, lasciando a tutte le persone colte e sensibili, solo l'arma di protestare senza apparenti interlocutori.

Villette che nascono come annessi agricoli, villone che, sotto la Rupe, crescono come funghi al primo fresco, trosce che sembrano fatte per diventare piscine, piscine costruite in zone apparentemente vincolate, sventramenti in aree sensibili e protette del centro storico (ex SMEF), riempimenti,"stiramenti", allargamenti, dovunque.

Intanto avanza, fosco, il PUC di Sferracavallo: volumi folli ed interventismo ingegneristico. Cosa porteranno?

L'attenzione di oggi-continua Cardinali- però, si rivolge ad una particolare costruzione, piuttosto voluminosa: sta nascendo lungo la strada di S. Valentino, in zona Tamburino per intenderci.

Dal basso sembra una delle tante: ma, dall'alto…!!

In quel posto sembra non esserci stato mai un costruito consistente; non si vedono cartelli con concessioni (almeno dalle stradine accessibili); con un fronte murario poggia direttamente sulla terra della collina.

Chi ha firmato quella licenza? Con quali premesse autorizzative?

Un fatto è certo: come la villetta di Porano sul balcone di Orvieto, anche questa, con quel panorama, nell'immediato futuro, potrà avere un discreto valore.

A meno che la massa"tumorale" della Segheria non attenti alla visione sempre più problematica del masso tufaceo con tutto quello che c'è sopra.

Il sospetto che con la connivenza di molti, con il silenzio dei più, con l'ignoranza che avanza, si stia consolidando un devastante processo di degrado meridionale della città, si accredita ogni giorno di più.".

Pubblicato il: 09/02/2004

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