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La Carta Orvieto Unica si prepara per la nuova stagione turistica

di Claudio Bizzarri, presidente Carta Unica La Carta s'è distinta come offerta sempre più richiesta proprio per la sua caratteristica principale: il costo contenuto. Nel corso del 2011 si è assistito ad un aumento delle vendite superiore al 20%

La Carta che consente la visita a quasi tutti i monumenti e le offerte culturali della città affila le armi in previsione  della nuova  stagione turistica che ha avuto inizio ufficialmente con le vacanze pasquali. Nella situazione di crisi che da qualche tempo ha colpito anche il distretto orvietano, la Carta s'è distinta come offerta sempre più richiesta proprio per la sua caratteristica principale: il costo contenuto. Nel corso del 2011 si è assistito ad un aumento delle vendite superiore al 20%, in netta controtendenza quindi con il dato relativo alle presenze turistiche ad Orvieto e circondario. La proposta è resa possibile dallo sforzo considerevole che gli associati mettono in gioco a favore dell' offerta globale della Carta: con un costo di 18 € è possibile visitare Duomo, Cappella di S. Brizio, MODO, Museo Faina, Museo Archeologico Nazionale, Necropoli di Crocefisso del Tufo, Pozzo di S. Patrizio, Torre del Moro, Pozzo della Cava e Orvieto Underground (il ridotto - per studenti, gruppi ed over 65, costa ancora meno: 15 €).

E' altrettanto palese come la filosofia della Carta giochi a favore della città nel suo insieme, delle sue diverse componenti, stimolando il visitatore a programmare un soggiorno prolungato, diverso dal c.d. "mordi e fuggi", che può tradursi in pernottamenti  e/o visite ripetute a breve distanza di tempo (la Carta infatti, per ora, non ha scadenza).

Il punto vendita del parcheggio della Stazione ha riaperto i battenti e ci si è dotati di un biglietto elettronico che dovrebbe farci risparmiare sui costi tipografici in genere e che è inserito nello stesso sistema di obliterazione già adottato dall'Opera del Duomo. Un esempio di omogeneità nella fruizione dei beni Culturali che si spera veda presto altri attori, a favore di una semplicità di gestione che possa venire incontro in particolare al visitatore (c'è sempre da ricordare che nulla funziona a livello promozionale meglio del "passa parola").

Ovviamente non sono tutte rose e fiori, ed anzi le difficoltà sono aumentate considerevolmente: da qualche anno il contributo della Cassa di Risparmio di Orvieto latita (era stato concesso in cambio della possibilità di istallare un Bancomat nella biglietteria dello Scalo, rimosso alla fine del 2011), la nuova gestione comunale del parcheggio ex-Campo della Fiera (meglio sarebbe chiamarlo Foro Boario) ha tolto le 5 ore di parcheggio gratuite che spettavano ai possessori della carta e l'ATC - ora Umbria Mobilità - ha contingentato il proprio contributo in relazione al numero dei biglietti della funicolare che saranno venduti dalla biglietteria Carta Unica. Si tratta di elementi apparentemente isolati che costituivano comunque l'ossatura della carta medesima e che, venendo a mancare, ne indeboliscono la capacità gestionale.  E' ovvio che si guarda con preoccupazione alla sperimentazione in atto in questi giorni sui ticket per i bus turistici, che sono proprio i vettori dei massimi fruitori della Carta per il parcheggio dello Scalo, ed alla ventilata adozione della c.d. tassa di soggiorno, che forse rema in controtendenza con quello che la Carta si propone.

Meno male che talora intervengono anche i privati interessati a collaborare: sono molti gli esercizi commerciali della città e del comprensorio convenzionati con la Carta che offrono sconti a chi la presenta al momento di pagare; anche nel corso del 2012 è stata rinnovato l'accordo con l'Oleificio Bartolomei che offre un campione del suo olio e, per gruppi organizzati, una merenda orvietana. A tutti coloro che sostengono - e fanno funzionare - la Carta Unica va il profondo ringraziamento mio personale e degli associati i quali, forse vale la pena di ricordarlo sono: l'Amministrazione Comunale, l'Opera del Duomo, la Fondazione per il Museo C. Faina, La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, Il Pozzo della Cava, la coop. Luigi Carli e la soc. Speleotecnica s.r.l.

Pubblicato il: 11/04/2012

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