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Tutte rosa le lingue nel Ternano

Nonostante questo gli animali dei 1.700 allevamenti della nostra zona potrebbero subire una ulteriore e forse più pericolosa vaccinazione perché non contraggano il virus della 'lingua blu'

Economia

di Stefania Tomba

Sono tutte rosa le lingue nei 1.700 allevamenti di bovini ed ovini della provincia di Terni. Nonostante questo gli animali potrebbero ugualmente subire una seconda e forse più pericolosa vaccinazione perché non contraggano il virus della "lingua blu".
La zona del Ternano infatti è stata individuata come "area cuscinetto" per preservare il nord del paese dalla diffusione della malattia.. Desta non poca preoccupazione l'eventualità di un secondo vaccino alla luce delle gravi ripercussioni che il precedente ha fatto registrare nelle zone d'Italia ove è stato utilizzato. Si tratterebbe di un vaccino più complesso del primo i cui effetti collaterali potrebbero esporre le piccole imprese zootecniche a perdite economiche significative in termini di morti, cali di fertilità e produzione.
Questi i timori sono stati espressi al presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo Bazzani, dal presidente e dal direttore della "Coldiretti" provinciale, Albano Agabiti e Pietro Piccioni, dal presidente dell'"Associazione provinciale allevatori", Romano Rotini, dal presidente della "Confederazione italiana agricoltori" di Terni, Leonardo Fontanella, dal direttore della "Confagricoltura", Franco Calmanti.
All'incontro ha fatto seguito la richiesta da parte del presidente della Provincia al ministro della Sanità, al presidente della Regione dell'Umbria e agli assessori competenti di una sospensione delle vaccinazioni in attesa di garanzie sulla loro efficacia e sull'assenza di effetti collaterali. Il presidente ha inoltre auspicato la creazione di una legge che garantisca il risarcimento di tutti gli eventuali danni che potrebbero essere provocati agli allevamenti e di un protocollo comportamentale che regolamenti le modalità operative ed il rapporto con gli allevatori.

Pubblicato il: 05/02/2004

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