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SE LA CITTA' RISTAGNA, VANNO CAMBIATI GLI AMMINISTRATORI di Mario Tiberi

Carissimo Direttore, ho letto con attenzione ed apprezzato l'odierno editoriale a Tua firma dal titolo "Creare lavoro con Piave, ex Ospedale e patrimonio. Un'ulteriore melina sarebbe disastrosa".

Finalmente parole chiare, inequivoche, incisive e soprattutto coraggiose.

L'altro giorno mi sono intrattenuto in un prolungato colloquio con una Signora, originaria del Nord della Francia. Ci siamo soffermati lungo via di Ripa Serancia e, di fronte ad uno scenario di rara bellezza, la citata Signora mi ha manifestato il suo disappunto relativo al fatto che una città meravigliosa, come Orvieto, fosse carente di vivace vitalità. Dalle mie parti, ha proseguito, è consolidata opinione che, quando una realtà dalle mille potenzialità ristagna, allora vuol dire che è malamente amministrata.

Tra me e me, ho valutato che quella Signora aveva appena pronunciato una sacrosanta verità.

E il pensiero è volato subito alla delega affidata dal Sindaco Concina al Consigliere Comunale Carlo Tonelli, investito dell'incarico di predisporre tutti gli atti necessari a far ripartire il progetto di riconversione della ex Caserma Piave. Da circa un anno e mezzo non una foglia è stata mossa dal Consigliere in termini e, dunque, è stato gettato alle ortiche un tempo che poteva e doveva essere prezioso.

La responsabilità morale e politica di tale inerzia non ricade solamente in capo al Consigliere negligente, bensì pure su quello del Sindaco a cui spetta la funzione di vigilare sull'operato o meno dei suoi collaboratori e, se del caso, prontamente intervenire per correggere ciò che non funziona.

L'ammonimento della mia interlocutrice suona perentorio: cosa ancora attendiamo, noi Orvietani, a cambiare sostanzialmente una classe dirigente non più all'altezza dei suoi doveri civici?.

E' tempo di farlo!.

Pubblicato il: 29/03/2012

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