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Lo stile delle donne nell'impresa

Uno studio dell'Università di Perugia svela come le imprenditrici si pongono di fronte al loro lavoro. Con entusiasmo e senza rimpianti

Società

È stata presentata in Regione la ricerca"La differenza di genere nell'impresa femminile umbra: risorsa o vincolo?" , realizzata dal Dipartimento di economia dell'Università degli studi di Perugia.
L'indagine è stata condotta da un gruppo di lavoro, coordinato da Pierluigi Grasselli, ordinario di politica economica all'Università di Perugia, e composto dai ricercatori Cristina Montesi e Cristiano Perugini, da Simona Menegon, da Cleofe Guardigli e da Stefania Vulcano, psicologa, su un campione ristretto di donne imprenditrici, allo scopo di verificare l'ipotesi dell'esistenza di uno"stile femminile di conduzione aziendale" e di evidenziare le specificità di un modello d'impresa più adeguato alle caratteristiche femminili.

Dallo studio risulta che le imprenditrici umbre pongono grande attenzione alla promozione della risorsa umana e sono convinte (86,1 per cento) che, rispetto a quella dei colleghi maschi, la leadership aziendale femminile si caratterizza per capacità intuitive (quasi 84 per cento), concretezza (64,7 per cento), capacità di relazione (64,5 per cento) e di ascolto (54 per cento).
Delle 36 imprenditrici intervistate il 63,9 per cento è titolare di aziende che sono per la maggior parte costituite da società a responsabilità limita (33,3 per cento) e fino a cinque addetti (47,2 per cento). Quasi tutte sono diventate imprenditrici per una scelta (il 77,7 per cento) dettata soprattutto da motivazioni personali e per valorizzare al meglio le proprie capacità (44,4 per cento).
Considerano il fattore umano e le relazioni interpersonali una risorsa fondamentale per l'azienda, convinte che la qualità di una organizzazione sia strettamente connessa alla qualità delle persone. Prima di diventare imprenditrici (l'83,3 per cento) hanno avuto altre esperienze lavorative, in particolare come quadro e impiegate in altre imprese (22,1 per cento), e sono entrate in possesso di un elevato livello formativo (il 44 per cento ha il diploma di scuola media superiore, quasi il 28 per cento la laurea, il 2,8 ha una specializzazione post laurea. Ritengono inoltre che la leadership femminile favorisca la crescita personale e professionale di altre donne (80,4 per cento; solo il 2,8 per cento la ritiene più intransigente con le altre donne), non a caso il 94,4 per cento delle intervistate ha fatto fare, negli ultimi tre anni, un avanzamento di carriera da 1 a 4 addette, ed il 5,6 per cento da 5 a 10 lavoratrici.
Fra gli elementi meno graditi della propria esperienza lo stress eccessivo (41,7 per cento), a cui fa seguito la scarsa sicurezza della stabilità del reddito (16,7 per cento) e le ripercussioni del lavoro sulla sfera familiare (13,9 per cento), anche se il 52,8 per cento delle intervistate è assolutamente sicura di voler ripetere il proprio percorso di carriera e solo una di loro deciderebbe altrimenti.

Pubblicato il: 09/02/2004

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