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La Bnl di Orvieto condannata a risarcire l'Architetto Pistella e sua moglie per violazione della privacy

25 mila euro e le spese legali e processuali sostenute. In un servizio l'intervista a Maurizio e Rita Pistella, i pareri dell'Avvocato Emilio Festa e di Raffaele Amici, Presidente dell'associazione a difesa dei clienti bancari

Cronaca

di Giorgio Santelli

Maurizio Pistella e Rita Prosperini vivono la vicenda come se fossero usciti da un incubo. Giustizia è fatta. La loro privacy è stata violata dalla Banca Nazionale del Lavoro, agenzia di Orvieto. Non c'è la piena soddisfazione economica - i danni prodotti dalla mancata concessione del mutuo sono stati molto più alti - ma la soddisfazione morale è molto alta.
Una rivincita, alla fine di una storia che sembrava non finire più.

Come vivete questa sentenza?
Moralmente siamo molto soddisfatti. Tre anni e mezzo di incubo che si concludono. E' vero, dal punto di vista economico non sono 25 mila euro a risolvere i problemi. Ma la soddisfazione è legata al principio che con la privacy delle persone non si può scherzare. E la nostra soddisfazione non si dovrebbe fermare qui perché ora il giudice trasmette la sentenza al P.M. per visionare responsabilità penali e poi al Garante per la Privacy.

Presso la sede della Bnl di Orvieto non c'è più il direttore ed il vice-direttore che all'epoca dei fatti erano responsabili della sede.
Il direttore della banca è stato rimosso subito dopo, insieme al vicedirettore. Non so - afferma Maurizio Pastella - se la loro rimozione è strettamente legata a questa vicenda. La cosa che ci dà maggiore soddisfazione, in questa fase, sono le telefonate che ci stanno arrivando per esprimere - dopo la solidarietà che non è mai mancata - grande felicità.
Io mi auguro - prosegue Rita Prosperini - che tutti coloro che usufruiscono delle banche stiano attenti. Quando si richiede un lavoro ad un professionista, si pretende che venga svolto nel miglior modo possibile. Ogni professionista tenta di dare tutte le assicurazioni del caso per consegnare un lavoro a regola d'arte. Pensiamo, quindi, alla responsabilità delle banche che devono essere di una delicatezza e sensibilità sopra la norma. Sono responsabili dello sviluppo economico - quindi anche sociale - delle realtà in cui operano. In quella banca, all'epoca, c'era la violazione continua della privacy dei clienti. Nomi e cognomi dei clienti che emergevano da telefonate fatte di fronte ad altri clienti che venivano a conoscenza di eventuali difficoltà di singoli individui ed imprenditori. Colloqui pesanti a porte aperte con altri clienti che discutevano di mutui non concessi e assegni scoperti. Pratiche a bella vista non solo in segreteria ma anche, come la nostra, a fianco dei depliant illustrativi. Non è quello che ci si aspetta ed è giusto pretendere da un istituto di credito.

Nella vostra storia compare anche uno studio locale di cui non possiamo fare il nome perché c'è ancora un'inchiesta in corso. Si tratta di un'agenzia per il disbrigo di pratiche che, in quella fase, raccolse - per conto della Bnl - informazioni personali a vostro riguardo per sostenere o meno la richiesta di un mutuo. Quella vicenda come va
La vicenda - afferma Pistella - è ancora aperta con un fascicolo penale che forse aspettava il pronunciamento dell'attuale sentenza. Il Gip aveva proposto l'archiviazione ma noi ci siamo opposti perché riteniamo che non si possa professionalmente gestire quella vicenda come questo studio di pratiche ha effettuato. Allora non aveva neanche i requisiti della 675 (legge per la privacy) per effettuare indagini di quel tipo. Noi abbiamo fatto opposizione. Non abbiamo ancora risposta ma pensiamo che si stava attendendo l'esito di questa sentenza per decidere il da farsi. Come ci sarà anche un'azione penale nei confronti della Banca che non ha osservato la legge sulla privacy

Il rapporto con le banche non è stato idilliaco. Ma sono tutte come la Bnl
No assolutamente. In questa fase di estrema difficoltà abbiamo trovato appoggi e sensibilità in alcuni istituti di credito che vogliamo ringraziare e - vi prego - citateli. Si tratta della Banca Popolare di Spoleto, della Banca di Credito Cooperativo Trasimeno Orvietano e del Monte dei Paschi di Siena.


QUESTO IL DISPOSITIVO DI SENTENZA
"Il Tribunale di Orvieto, in persona del Giudice istruttore Dr. Silverio Tafuro, in funzione di giudice unico, definitivamente pronunciando nella causa promossa da Pistella Maurizio e Prosperini Rita, attori, nei confronti della Banca Nazionale del Lavoro, convenuta, ogni eccezione e deduzione disattesa, così decide:

1. Accoglie la domanda attrice, riconoscendo, in testa agli attori Pastella Maurizio e Prosperino Rita, un danno patrimoniale ex 2043 c.c. ed un danno non patrimoniale, per effetto della commissione dei reati di cui agli artt. 36, 36 e della violazione dell'art.29, nono comma, della legge 675/1996, in conseguenza del trattamento illecito dei dati personali concernenti i coniugi Pistella effettuato dalla Banca Nazionale del Lavoro.

2. Per l'effetto condanna la Banca Nazionale del Lavoro, in persona del rappresentante pro-tempore, al risarcimento del danno, quantificato, in via equitativa, in 25mila euro in favore di ambedue i coniugi.

3. Condanna, infine, la convenuta a rifondere agli attori le spese di causa, liquidate in 2.586,02 euro per diritti, 10.000,00 euro per onorari e 236,28 euro per spese, oltre forfetario del 10% ed Iva e Cap come per legge.

4. Copia della sentenza dovrà essere trasmessa, a cura della Cancelleria, al PM in Sede ed al Garante per la protezione dei dati personali e per le incombenze illustrate in parte motiva.



L'approfondimento in Audio

- Il parere sulla sentenza espresso dall'avvocato di parte dei coniugi Pistella Emilio Festa

- Raffaele Amici, Presidente dell'Associazione Bnk a difesa dei diritti dei clienti delle banche

Pubblicato il: 15/12/2002

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