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Orvieto sottovaluta droga e criminalità

 A parlare è il procuratore capo Francesco Novarese, alla luce delle tante indagini che da circa quattro anni a questa parte coordina ad Orvieto

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ORVIETO - Orvieto sottovaluta droga e criminalità. Non è l'opinione del politico di turno né dell'osservatore più o meno attento dei problemi della città. A parlare è il procuratore capo Francesco Novarese, alla luce delle tante indagini che da circa quattro anni a questa parte coordina ad Orvieto. Secondo il capo della Procura, la città "non comprende appieno la pericolosità di tutta una serie di fatti". A partire proprio dalla droga. E non tanto, o comunque non solo, per lo spaccio ma soprattutto per il consumo. Dilagante. "Centosessantotto persone in cura al Sert in una realtà piccola come Orvieto sono tantissime - afferma il procuratore capo Novarese - Senza contare che chi si rivolge al Sert è solo una fetta delle persone che curano la dipendenza". La droga è da considerare, dunque, a tutti gli effetti, un "grosso problema" ad Orvieto. Anche tra i giovanissimi. Un problema di cui forse le famiglie non hanno piena consapevolezza. "State attenti ai vostri figli, ai loro comportamenti" è l'appello di Novarese le cui parole fanno il paio con le considerazioni già espresse dal comandante della compagnia dei carabinieri di Orvieto. "E' di fondamentale importanza il ruolo della famiglia - ha detto il capitano Giambattista Fumarola al recente incontro dell'Osservatorio sulle tossicodipendenze - Il consumo delle sostanze avviene spesso in casa e i genitori non sono in grado di accorgersi di ciò che avviene quasi sotto i loro occhi". Le recenti indagini dei carabinieri, con il loro corredo di appostamenti, attività informativa e intercettazioni, confermano tali circostanze. A parlare più in generale del fenomeno in maniera molto chiara, d'altro canto, sono anche i numeri. Solo l'ultima operazione dell'Arma, quella denominata "Fiesta" (gennaio 2012) ha al suo attivo sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e quattro agli arresti domiciliari, sei obblighi di dimora, tra cui due giovani donne, 240 episodi di spaccio, 61 indagati (di cui quattro stranieri e due minorenni) e 145 assuntori di droga. Di pari passo, Orvieto pare estranea anche alla consapevolezza del rischio infiltrazioni criminali. Che pure esiste. Lo sparuto pubblico alla presentazione, mercoledì scorso, del XIII Rapporto di Sos impresa è a suo modo una testimonianza di questa scarsa considerazione del fenomeno. La procura, in questa direzione, sta svolgendo un'attenta azione di monitoraggio e prevenzione. E non manca di segnalare "fatti inquietanti". Ovvero, spiega Novarese: "Tentativi da parte di organizzazioni criminali di inserirsi nella gestione di imprese in crisi rendendole etero-dirette. Orvieto - afferma - non è estranea a questi meccanismi".

Pubblicato il: 25/03/2012

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