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IL CONSORZIO VINI DI ORVIETO IN PARTENZA PER IL VINITALY 2012

Alla vigilia dell'appuntamento più atteso dell'anno il presidente Barberani fa il punto sullo stato di salute della produzione. Cresce l'attenzione internazionale per la Doc che punta al salto di qualità: meno grande distribuzione, più ristoranti ed enoteche

ORVIETO - La ripresa dei mercati esteri, l'attenzione internazionale in crescita da parte delle maggiori riviste di settore ed un lavoro attento e costante sulla qualità e sull'immagine. Con queste ottime prospettive il Consorzio Vini di Orvieto è pronto anche quest'anno alla sfida del Vinitaly. Alla sua 46esima edizione, il Salone - a Veronafiere, da domenica 25 a mercoledì 28 marzo - si conferma il punto di riferimento strategico dell'economia vinicola nazionale con i suoi oltre 4.000 espositori e circa 150.000 visitatori.

 

L'importante vetrina - quest'anno, con il cambio di date, ancor più aderente alle esigenze commerciali di espositori ed operatori - sarà l'occasione per proporre al mercato italiano e internazionale tutte le nuove annate e le anteprime più interessanti di Orvieto, Orvieto Classico e Orvieto Superiore Doc.

All'appuntamento con l'edizione 2012 del Vinitaly, il Consorzio Vini di Orvieto si presenterà con una veste completamente rinnovata e con un'impronta promozionale ancor più incisiva. Lo spazio, allestito come sempre presso lo stand della regione Umbria (Padiglione 7B), ospiterà l'intero panorama di produttori e imbottigliatori dell'Orvieto. Ma il visitatore potrà trovarvi indicazioni accurate anche sulla produzione e su tutte le cantine ospiti, alcune delle quali saranno presenti, come ogni anno, anche tramite un proprio stand.

 

"La leggera ripresa dei mercati esteri, in particolare quelli di America, Russia e Giappone determina in questo particolare momento prospettive interessanti per l'export - afferma il presidente del Consorzio, Luigi Barberani che, alla vigilia dell'appuntamento, più atteso dell'anno fa il punto sullo stato di salute della Doc - Il mercato italiano resta, invece, più difficile - aggiunge - sia per la solvibilità dei compratori, sia per la collocazione del nostro vino su livelli che non sono ancora quelli che vorremmo. Per questo continuiamo a lavorare per incrementare i consumi attraverso il canale della ristorazione e delle enoteche, con un'operazione importante soprattutto sull'eccellenza rappresentata delle Muffe Nobili e sulla qualità. Sono molte ormai le aziende che hanno scelto di lavorare sulla qualità e i riconoscimenti che giungono dalle riviste internazionali di settore, dove l'Orvieto è sempre più presente, è una conferma della bontà di questa strategia.

 

D'altro canto - conclude Barberani - la velocità e la competitività con cui si stanno affacciando mercati grandi come quelli della Cina, dell'Argentina e dell'Australia indicano chiaramente che questa è la strada: puntare sulla qualità e sulle sue caratteristiche storiche dell'Orvieto, un vino prodotto da oltre 2500 anni".


Pubblicato il: 23/03/2012

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