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MManifatture, la parola d'ordine è salvare i macchinari

Dalla regione l'impegno a verificare ogni possibilità per mantenere il sito produttivo tessile di Bardano, anche con l'utilizzo dei macchinari provenienti dal fallimento Sphera Il consigliere regionale Sfufara oggi ad Orvieto

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ORVIETO - MManifatture, la parola d'ordine è salvare i macchinari. L'assessorato regionale allo Sviluppo economico nell'incontro con il sindacato di ieri si è assunto l'impegno a verificare ogni possibilità per mantenere il sito produttivo tessile di Bardano, anche con l'utilizzo dei macchinari provenienti dal fallimento Sphera. E pur nel rispetto della curatela fallimentare. E' questa la cosa più urgente visto che, entro la fine del mese, il curatore, dopo due aste non andate a buon fine, ha richiesto di entrare in possesso dei macchinari. Per Mmanifatture questo equivarrebbe alla chiusura. Intanto, è già passata una settimana dall'apertura del presidio. Dopo la cena di solidarietà di ieri sul piazzale della fabbrica, per oggi ha annunciato una visita il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara. Le trenta operaie (29 donne e un uomo), da due mesi senza stipendio, continuano a fare i turni dormendo, anche in fabbrica per richiamare l'attenzione sulla vertenza. Lo stesso non possono fare le operaie della vicina Grinta, (altro fallimento ma con l'azienda orami chiusa) sulla cui condizione riaccendono però i riflettori Filctem-Cgil e Femca Cisl. A fine marzo, scade una lunghissima cassa integrazione per queste operaie e se non interviene nulla di nuovo si apriranno le procedure della mobilità. Per questo i sindacati stanno sollecitando nuovamente l'assessore regionale Riommi e tutte le istituzioni per fissare un incontro e fare il punto sul progetto di rilancio lasciato in sospeso ad ottobre (c'era il progetto di un imprenditore interessato ma non le risorse). "Mai come in questo momento è necessaria una reazione forte mobilitazione di tutto il territorio a sostegno di tutte le lavoratrici del settore nella convinzione che il comparto tessile possa ancora essere occasione di sviluppo e di occupazione per il territorio Orvietano - è l'appello di Filctem-Cgil e Femca Cisl - Per questo chiediamo un rilancio delle iniziative imprenditoriali serie e credibili in grado investire nel lavoro e sulle professionalità presenti sul territorio". Il tessile, settore di grande tradizione nell'Orvietano, soprattutto per la manifattura di alta e altissima gamma, ha finito con gli anni per essere letteralmente smantellato, con gravi ripercussioni sull'occupazione femminile. Si calcola che ormai siano circa 140 le operaie altamente specializzate che hanno perso o stanno perdendo il posto di lavoro, in un territorio dove riconvertirsi non è certo facile.

Pubblicato il: 23/03/2012

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