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In pubblicazione il sesto bando per la vendita del mattatoio

Scade mercoledì 11 aprile, con apertura delle buste il giorno successivo. Scende il prezzo e si allunga la rateizzazione, oltre ulteriori "sconti". Si fa il nome di un imprenditore amerino che sarebbe interessato all'acquisto e che, anzi, avrebbe in serbo anche un progetto di ampliamento. Rispetto alle stime iniziali, il Comune di Orvieto ci perde 1,7 milioni circa

ORVIETO - Nell'uovo di Pasqua l'amministrazione comunale spera di trovarci l'acquirente per il mattatoio. Da ieri, infatti, è in pubblicazione il sesto bando per la vendita dell'immobile comunale di Bardano. Scade mercoledì 11 aprile, con apertura delle buste il giorno successivo. Inserite, nel bando, tutte le nuove condizioni già illustrate la settimana scorsa da orvietosi: non solo scende il prezzo - la base d'asta è arrivata a 1.069.134 euro - ma si allunga la rateizzazione (da tre a quattro anni), il Comune si accolla l'onere per il potenziamento dell'impianto di pre trattamento dei rifiuti e l'acquirente acquisirà anche un diritto di prelazione su un'eventuale vendita dell'attiguo canile. Probabilmente la sesta sarà la volta buona. Negli ambienti più vicini al Palazzo, si fa il nome, infatti, di un imprenditore amerino che sarebbe interessato all'acquisto e che, anzi, avrebbe in serbo anche un progetto di ampliamento degli impianti (di qui l'inserimento nel bando del diritto di prelazione sull'eventuale vendite del terreno attualmente occupato dal canile municipale). Un imprenditore già attivo nel settore che, da tempo, si sarebbe reso disponibile all'operazione, a patto però - dicono i bene informati - che l'investimento da affrontare non avesse superato il milione di euro. Ci siamo, quindi. O ci dovremmo essere. Affare fatto? E soprattutto: di affare si tratta? Rispetto alle stime iniziali, il Comune di Orvieto ci perde 1,7 milioni circa. E gli ultimi soldi, in virtù della rateizzazione quadriennale, entreranno nelle casse solo nel 2015. Ma poco conta a quanto pare, l'importante è vendere. Contro l'operazione di "svendita" reale o presunta si sono già schierati in diversi. In testa l'ex sindaco Stefano Cimicchi. L'ex assessore Cristina Calcagni (Api) non è meno dura: "Il sesto bando per la svendita del mattatoio - dice testualmente - mi getta nello sconforto: non solo verrà ceduto per oltre un milione in meno del suo stanziato, in bilancio, prezzo di vendita iniziale ma, a questo, si aggiungeranno sgravi sulla Tarsu. Cambiare tutto per non cambiare niente. Nel 2010, sistemato il contenzioso con la Sii - osserva Calcagni - si riuscì a mettere in ordine alcune spese pazze come il pagamento delle bollette dell'acqua a cura del Comune proprio per il mattatoio (oltre ventimila euro l'anno). L'ex assessore è polemica anche sulla vendita del Sant'Andrea (il contratto di compravendita, tra l'altro, dovrebbe essere firmato domani). Anche in questo caso Calcagni parla di svendita. A conti fatti, i locali di piazza della Repubblica e via della Misericordia sono stati venduti infatti "a poco più di 1200 euro al metro - osserva l'ex assessore - in una città dove fino a qualche tempo addietro era impossibile acquistare un immobile per meno di 4.000 euro al metro".

Pubblicato il: 21/03/2012

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