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Le amministrazioni devono preoccuparsi della grave crisi economica

Giuseppe Germani capogruppo PD Orvieto "Le istituzioni locali, Comune, Provincia, Regione, debbano fare molto di più: per questo nei prossimi giorni cercheremo di scuotere questo ingiustificato ed inopportuno silenzio mettendo al centro del dibattito politico proprio il lavoro e lo sviluppo economico"

Si è svolta martedì 6, a Sferracavallo la prima delle iniziative che il Partito Democratico ha programmato per il mese di marzo sui temi del lavoro e dello sviluppo economico. La presenza numerosa di pubblico e la partecipazione vivace di giovani e di imprenditori è testimonianza del forte interesse che la collettività pone su questi due grandi problemi, dalla cui soluzione dipenderà non solo il futuro del Paese ma anche quello del nostro territorio che soffre particolarmente la crisi economica in atto. È una crisi ormai di carattere strutturale destinata ad aggravarsi nel breve periodo.

Lo scenario è cambiato e allora bisogna cambiare la politica che questo scenario dovrà governare. Si tratta di ricollocare i fattori strategici delle politiche del lavoro, aprendo una "prospettiva solidale" fra tutte le forze produttive che animano il tessuto economico e sociale del territorio e della regione. Parliamo naturalmente di territorio orvietano e non solamente di Orvieto perché la riforma endo-regionale si basa sulle unioni dei comuni e poi perché solamente con un territorio più vasto e una politica integrata potremo avere la possibilità di competere con gli altri territori.

Si dovrà innanzitutto contrastare il processo di vera e propria deindustrializzazione a difesa di quel poco di attività industriale che ancora esiste nel settore tessile, elettronico e delle costruzioni che vive però una crisi drammatica.

Si dovrà poi operare sulla qualificazione del lavoro, riprogettando il sistema della formazione.

Sarà infine necessario riconoscere e valorizzare nuove professioni. La green economy e i comparti a maggior innovazione tecnologica potrebbero essere un volano di ripresa e rappresentare nuovi spazi di mercato e quindi nuove prospettive di sviluppo.

La politica nazionale e quella locale nonché tutte le istituzioni rappresentative degli interessi generali della collettività devono mettere al centro della propria azione quotidiana il lavoro e lo sviluppo economico. 

Non si può più assistere al teatrino mediatico che cerca di spiegare il mancato sviluppo e l'inesistente crescita economica con la presenza nello statuto dei lavoratori dell'articolo 18.

Non è così e chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

Il quadro nazionale è preoccupante e quello locale forse lo è ancora di più, non fosse altro che per la totale mancanza di partecipazione al problema da parte dell'amministrazione comunale.

Le linee di indirizzo che il Sindaco ha presentato la scorsa settimana in Consiglio comunale sono la palese dimostrazione di tutto ciò. Non vi è una parola sullo sviluppo economico, non una parola su quale azione mettere in campo per affrontare le numerose crisi aziendali, non una parola sulle strategie che si intendono disegnare per dare speranza di ripresa ad un territorio che peraltro dispone di asset di incomparabile valore.

La sensazione è che si voglia rivolgere lo sguardo da un'altra parte, come se alle istituzioni locali tutto ciò non interessasse, lasciando le nostre piccole imprese, i nostri artigiani, i nostri esercizi commerciali, le nostre aziende agricole a vivere singolarmente le loro difficoltà. Sembra quasi che si voglia far passare per un fatto socialmente accettato un problema che al contrario non esime da responsabilità proprio chi ci governa, anche a livello locale, con una forte responsabilità del sistema bancario anche locale, che in questa situazione dovrebbe  dimostrare di avere maggiormente a cuore il nostro territtorio, nel quale negli anni passati ha "drenato" molte risorse.

Ribadisco la mia personale convinzione e quella del partito che rappresento in Consiglio comunale che le istituzioni locali, Comune, Provincia, Regione, debbano fare molto di più: per questo nei prossimi giorni cercheremo di scuotere questo ingiustificato ed inopportuno silenzio mettendo al centro del dibattito politico proprio il lavoro e lo sviluppo economico.

Pubblicato il: 08/03/2012

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