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Una riforma delle circoscrizioni giudiziarie per i cittadini dell'Orvietano

di Carlo Emanuele Trappolino Tenere alta l'attenzione  e inviare al Ministero della Giustizia materiale e documentazione che dimostrino l'esistenza di condizioni speciali atte a giustificare la permanenza degli uffici giudiziari

foto di copertina

La legge delega di riforma delle circoscrizioni giudiziarie prevede, per i tribunali, un riordino dell'assetto territoriale e/o la soppressione. Il provvedimento riguarda da vicino quello  di Orvieto, purtroppo ricompreso, in base ai criteri della legge e assieme ad altri 45/47, nella lista dei tribunali da sopprimere

Questa legge delega nasce per semplificare la rete territoriale del servizio giustizia e per ridurne le spese, anche se, in verità, non esiste nessun studio preventivo sui costi della riarticolazione territoriale.
Le critiche al provvedimento non mancano: da ultima quella espressa dall'avvocatura tramite le sue rappresentanze istituzionali . Anche nelle recenti audizioni in Commissione Giustizia della Camera è emersa l'esigenza di fare chiarezza su una serie decisiva di questioni. Il Ministro Severino ha comunque dichiarato che, per quel che concerne la revisione dei tribunali e delle relative sezioni distaccate, il governo ha intenzione di predisporre la prima bozza operativa entro marzo-aprile 2012. 

Sempre in Commissione si è precisato che la delega è articolata in misura differente per i giudici di pace, i tribunali e le sezioni distaccate e che pertanto i lavori istruttori e le valutazioni tecniche su cui s'innesterà la decisione politica ministeriale sono e saranno diversi.  Particolari critiche sono state infine rivolte alla norma - ritenuta da molti assurda - che prevede che debbano rimanere almeno tre tribunali per ogni Corte di Appello, un parametro del tutto astratto che mortifica le specificità dei singoli uffici e dei territori su cui insistono.  Ma se guardiamo la cosa dall'Umbria, il parametro astratto sembra invece piuttosto funzionale alla conservazione di uno specifico assetto altrimenti destinato a finire nella lista dei soppressi. Questo per chiarire come la vecchia maggioranza di centrodestra ha inteso enfatizzare il "particolare" di alcuni territori rispetto ad altri.

Tuttavia, c'è ancora spazio per difendere il nostro tribunale e, soprattutto, il diritto dei cittadini ad una giustizia efficiente e giusta. A quanto sembra - e le parole del dr. Birritteri, capo del Dipartimento dell'Organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia e coordinatore della commissione istruttoria prevista dalle norme di delega, sembrano confermare tale impostazione  - sarà il Ministro a valutare se e quali condizioni fra quelle previste nella delega (territorio, criminalità, ecc. ecc.) giustifichino il mantenimento dell'ufficio giudiziario o ad esempio una revisione della sua competenza territoriale piuttosto che una sua semplice soppressione.  E la decisione del Ministro non potrà non tener conto degli ordini del giorno accolti in sede di approvazione della legge delega.

Nelle audizioni con il capo Dipartimento e il Sottosegretario Prof. Mazzamuto è stata annunciata un'ulteriore fase istruttoria in cooperazione con l'Agenzia del demanio - per valutare costi ed oneri delle operazioni di trasferimento -  e la costituzione di tavoli di consultazione degli enti locali e dei soggetti sociali interessati.

Il suggerimento che viene da più parti è quello di tenere alta l'attenzione  e, in particolare,  di inviare al Ministero della Giustizia materiale e documentazione che dimostrino l'esistenza di condizioni speciali atte a giustificare la permanenza degli uffici giudiziari.  Si tratta di un passaggio complesso ma è  questa l'occasione per mettere sul tavolo del Ministro Severino un'argomentata proposta sull' ampliamento della circoscrizione giudiziaria che fa capo a Orvieto.  C'è da muoversi in fretta. La Provincia di Terni ha approvato recentemente una mozione in tal senso e l'iniziativa del 3 marzo, organizzata dal Comune di Orvieto e dall'Ordine degli Avvocati rimette con forza il tema al centro del dibattito pubblico.

Il 14 settembre 2011 il governo ha recepito un ordine del giorno da me presentato con il quale si impegnava a valutare ulteriori progetti di revisione degli uffici giudiziari, anche sotto il profilo della definizione delle circoscrizioni giudiziarie, previa consultazione delle categorie professionali e degli enti territoriali coinvolti. Bisogna insistere su questo impegno attraverso un'azione corale di tutte le istituzioni, le organizzazioni sociali e professionali, i rappresentanti eletti. L'esito di queste iniziative non è affatto scontato.  Nondimeno noi tutti dobbiamo esigere con grande determinazione che al centro della riforma si trovi stabilmente l'inviolabile diritto dei cittadini ad una giustizia efficiente e giusta. A questo principio noi dobbiamo ispirare la nostra azione.

Pubblicato il: 01/03/2012

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