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Dal COVIP un libro su San Pietro Parenzo, santo orvietano. E il codice etico del buon amministratore comunale


Qui il PDF della pubblicazione

foto di copertina

Il COVIP, Centro orvietano di vita politica, ha pubblicato un libretto dedicato a San Pietro Parenzo titolato "San Pietro Parenzo. Vita opere e miracoli" e lo ha regalato alla parrocchia di Sferracavallo, che gli è dedicata, e festeggia in questi giorni i cinquant'anni dalla costituzione.
La prefazione contiene anche un "Codice etico del buona amministratore comunale", che auguriamo "sia da stimolo per rafforzare le ragioni di fiducia in noi stessi come comunità di cittadini responsabili, che analizzano con serenità il passato e costruiscono con intelligenza il futuro." . 
Il Codice è il risultato di una faticoso e non scontato confronto tra i soci del COVIP, che proponiamo ai lettori per poter trovare il primo essenziale elemento comune per compiere qualsiasi passo innanzi. (D.F)

 

IL CODICE ETICO DEL BUON AMMINISTRATORE COMUNALE

LE RAGIONI DELL'INIZIATIVA

Si tratta di una proposta nello stile della nostra Associazione, nata per stimolare il dibattito e migliorare il clima politico-culturale della comunità in cui si svolge la quotidianità della nostra vita.

Con essa non vogliamo né fare prediche né dare lezioni, ma semplicemente rendere evidente che chi si assume l'onere, che è anche un onore, di rappresentare i propri concittadini, si assoggetta di fatto non solo alle leggi, ma a determinati principi di comportamento che è bene rendere espliciti.

Riteniamo infatti che non vada mai dimenticato che l'attività di governo trova la propria ragion d'essere nel rispetto degli orientamenti e degli interessi della comunità secondo le regole della  democrazia. E gli eletti ne sono gli interpreti, i custodi e i realizzatori. Pertanto sul loro operato si deve poter dare un giudizio pubblico serio e fondato. A questo serve il codice etico.

Sono undici principi, un endecalogo, che sottoponiamo all'attenzione dei singoli cittadini e delle forze organizzate (politiche, economiche, sociali e culturali) della città e del territorio perché, se lo ritengono giusto e utile, ne facciano oggetto di riflessione. Per parte nostra siamo disponibili e interessati ad un dibattito pubblico che si sviluppi in serenità, profondità, costruttività.

 

IL CODICE ETICO

1. Gli amministratori comunali agiscono esclusivamente nel pubblico interesse. Evitano scrupolosamente di partecipare alla formazione di atti che possono recare vantaggi a se stessi, ai familiari e agli amici, anche quando la legge non sancisca l'incompatibilità.

2. Gli amministratori comunali, non solo rispettano le leggi, ma improntano le loro decisioni al principio della trasparenza e agli obiettivi dell'efficienza e dell'efficacia.

3. Gli amministratori comunali si impegnano a combattere ogni comportamento discriminatorio e a vigilare perché siano rispettati i principi di uguaglianza e pari opportunità tra i cittadini. Si impegnano in particolare a rimuovere gli ostacoli che scoraggiano o emarginano i capaci e i meritevoli.

4. Gli amministratori comunali conferiscono agli atti istituzionali non solo l'impronta della risposta pertinente ed efficace ai bisogni del presente, ma quella della valorizzazione/creazione delle opportunità per il futuro. In particolare considerano il patrimonio pubblico un bene di tutti e lo utilizzano sapientemente a vantaggio esclusivo della comunità.

5. Gli amministratori comunali  non devono mettersi nella condizione di essere debitori di professionisti e di imprese che possono aspirare a incarichi e appalti comunali. Devono vigilare che altrettanto facciano i dirigenti comunali.

6. Gli amministratori comunali rispettano scrupolosamente la legge. Quando adottano atti discrezionali spiegano chiaramente ed esaurientemente nella motivazione degli atti stessi perché la loro scelta è la più conforme all'interesse pubblico.

7. Gli amministratori comunali esigono da se stessi una preparazione adeguata ai compiti che assumono.

8. Gli amministratori comunali esigono dai dirigenti e dai dipendenti una pari condizione; non s'intromettono nelle competenze gestionali dei dirigenti, ma esigono da loro informazioni tempestive e complete; forniscono loro indirizzi politici chiari e ne controllano la puntuale attuazione.

9. Gli amministratori comunali forniscono ai cittadini, sia di propria iniziativa che a richiesta, tutte le informazioni utili a mantenere e rafforzare la fiducia nelle istituzioni e la certezza della loro trasparenza. Evitano scrupolosamente di fornire informazioni in violazione del segreto d'ufficio e delle norme sulla tutela dei dati personali.

10. Gli amministratori comunali che decidono, nel corso del loro mandato, di cambiare linea politica ne spiegano pubblicamente i motivi e assumono chiaramente una posizione di maggioranza o di minoranza, ai fini del corretto funzionamento della dialettica democratica.

11. Gli amministratori comunali osservano comportamenti esemplari per la civile convivenza, non solo rispettando le norme giuridiche, ma anche attenendosi alle regole della buona creanza, consapevoli di essere particolarmente osservati e giudicati dai cittadini.

 COVIP Centro Orvietano di Vita Politica Senatore Romolo Tiberi

Clicca sulla foto e apri il libro


 

 

 

Pubblicato il: 01/03/2012

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