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Piano del traffico. 'Grave atto di regressione in tema di mobilità alternativa'

di Maurizio Conticelli 'Propongo di scrivere agli autorevoli esponenti del mondo della cultura che negli anni '80 sottoscrissero il manifesto per Orvieto, per invitarli a riflettere sulla evoluzione/involuzione della mobilità alternativa di Orvieto'

Oggi pomeriggio è stato promosso un incontro pubblico per la presentazione del nuovo piano del traffico, alle h 16, presso il Palazzo dei Sette.

Rammento che il piano non è stato partecipato nonostante l'impegno assunto in tal senso dal Presidente del C.C. durante un incontro pubblico svoltosi a novembre ed organizzato con il Consiglio di Zona del Centro Storico.
Le disattenzioni del Presidente non ci debbono stupire, se è vero che egli stesso ha violato le norme relative alla costituzione dei gruppi consiliari, dando luogo alla formazione di un gruppo che, in base alle norme regolamentari del Comune e di quanto emerso da analoghe vicende (vedi il caso "Imbastoni" della passata consiliatura), non avrebbe i requisiti per esistere (analoga irregolarità credo che riguardi anche il gruppo socialista, ma nessuno dice niente al riguardo!).
Il piano contiene scelte assurde, di tipo episodico, che peggioreranno la qualità della vita di chi risiede sulla Rupe.
In particolare l'ingresso veicolare da Via Loggia dei Mercanti, in senso inverso a quello attuale, provocherà disagi ai pedoni e pericolo per la loro incolumità. 
Non sono bastati due immensi parcheggi seminterrati per ridurre il transito veicolare nel Centro Storico, che sposterà solo flussi di traffico da un punto ad un altro, senza incidere positivamente sulla mobilità alternativa.
Le altre contraddizioni del piano sono note (motivazioni strumentali, cancellazione di una parte dell'isola pedonale, mancata pedonalizzazione e valorizzazione di piazze, ecc.) e tali da renderlo inemendabile.
Questo "pseudopiano", come lo definisce Leoni, costituisce un grave atto di regressione in tema di mobilità alternativa, che rischia di trasformare i rilevanti investimenti fatti in grandi spese fini a se stesse.
Propongo di scrivere agli autorevoli esponenti del mondo della cultura che negli anni '80 sottoscrissero il manifesto per Orvieto, per invitarli a riflettere sulla evoluzione/involuzione della mobilità alternativa di Orvieto e per dare un contributo a migliorare l'immagine della Città, che da un  lato intenderebbe candidarsi come sito UNESCO, mentre viene viene gestita come un paesone della Tuscia.

Pubblicato il: 29/02/2012

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