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LE TRATTATIVE SUL PERSONALE DEL COMUNE DEVONO AVERE UN CAPO E UN 'FINE'

di Massimo Gnagnarini "Uno spaccato davvero impressionante dei verbali di audizione presso la Procura della Corte dei Conti dei dirigenti comunali coinvolti e ascoltati in ordine alla causa intentata anche contro di loro per il danno erariale prodotto"

foto di copertina

Se chiedi a un nostro dipendente comunale se sia orgoglioso del suo lavoro generalmente la risposta sarà negativa.
Se non c'è orgoglio e passione in chi lavora i risultati sono sempre mediocri e la percezione dei cittadini sulla qualità dei servizi erogati sarà di insoddisfazione.
I sindacati fanno il loro mestiere anche difendendo posizioni e vantaggi che nel tempo sono stati acquisiti dai propri singoli associati, ma essi dovrebbero anche concorrere alle soluzioni possibili per sbloccare un organigramma pietrificato da troppo tempo.
Sono sicuro che i dipendenti e i loro rappresentanti sindacali sarebbero disponibili a condividere innovazioni serie di ottimizzazione dell'organizzazione comunale e di rilancio delle relazioni interne basate su criteri di aggiornamento, di professionalità e di meritocrazia.
Questa amministrazione comunale si sarebbe già dovuta occupare dell'adeguamento della macchina comunale a un nuovo progetto di riorganizzazione che seguisse uno più ampio sulla città e il suo divenire che, però, come da più parti viene osservato, non è mai stato ancora né proposto né presentato.
Il Sindaco, invece di praticare sin dall'inizio del suo mandato un sano e produttivo spool system, ha conservato la burocrazia preesistente e più tardi ha financo accettato le dimissioni del suo vice-sindaco contrario a consentire il perpetuarsi dello status quo che regna nell'organico del Comune.
Lo status quo è la condizione più deleteria e improduttiva di qualunque azienda pubblica o privata e genera disaffezione, svogliatezza, incompetenza e danni economici.
Del resto è già successo per Orvieto che questa condizione, passata e presente, sia stata la concausa degli enormi danni, oltre 4 Mln di euro persi dal Comune, conseguenti le scelleratezze finanziarie attuate con l'assunzione dei famigerati contratti di finanza derivata e avallati dalla burocrazia comunale accondiscendente all'ignoranza dei politici.
Ecco, a questo proposito, uno spaccato davvero impressionante dei verbali di audizione presso la Procura della Corte dei Conti dei dirigenti comunali coinvolti e ascoltati in ordine alla causa intentata anche contro di loro per il danno erariale prodotto:
".. avevo rappresentato al Sindaco il mio disagio e la mia inadeguatezza ad affrontare quel tipo di problematica .."
e ancora
" .. preciso che ho sottoscritto tutti i contratti in lingua inglese e solo successivamente procedevo a far tradurre da una scuola di lingua inglese di Orvieto denominata Lingua SI il contratto principale n. IRS 1000828.3A .. "
e ancora
" ho scoperto solo dopo qualche anno e da solo della presenza di un valore denominato Mark to Market .. "
e ancora
" .. no, non è mai stata eseguita alcuna analisi. Ci siamo fidati di quanto ci riferiva il dott. ( omissis ) e il suo collega tale dott. ( omissis ) che avrò visto in due o tre occasioni .."
e ancora
" .. sebbene sono laureato in economia e commercio non ho alcuna esperienza in materia di strumenti di finanza derivata .."
Mi domando cosa sarebbe accaduto e anche piuttosto automaticamente in una normale azienda privata.
Ma nel settore pubblico le cose non sono sempre automatiche e logiche ed è per questo che la politica all'inizio di questa consigliatura ha gridato per Orvieto al "Rinnovamento e Metodo" salvo poi, ad elezioni vinte, praticare un ben più mediocre galleggiamento all'insegna di "Continuità e Caos".
 

 

Pubblicato il: 24/02/2012

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