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SWAP, il Riesame annulla il sequestro preventivo di 360mila euro ai danni di Bnl

Nel braccio di ferro tra il Comune di Orvieto e la banca, per i contatti swap stipulati tra il 2001 e il 2006, si mette male per l'amministrazione. In ballo c'è la causa con Bnl ma anche il procedimento della Corte dei Conti contro ex amministratori e dirigenti

ORVIETO - Annullato il sequestro preventivo di 360mila euro ai danni di Bnl: il braccio di ferro tra il Comune di Orvieto e la banca, per i contatti swap stipulati tra il 2001 e il 2006, si mette male per l'amministrazione. Con un'ordinanza del 7 febbraio il Riesame di Terni ha, infatti, disposto l'annullamento del sequestro preventivo stabilito a gennaio scorso dal tribunale di Orvieto, a margine del procedimento penale per truffa che il Comune ha intentato contro la banca.

Una decisione, quella dei giudici Massimo Zanetti, Angelo Matteo Socci e Simona Tordelli, che rischia adesso di riverberarsi pesantemente sui procedimenti in corso. Il plurale è d'obbligo visto che pendente non c'è solo la causa contro Bnl, ma anche quella che la Corte dei Conti ha incardinato contro 18 ex amministratori ed ex dirigenti del Comune, ipotizzando un danno erariale milionario. Il pericolo che si risolva tutto con un buco nell'acqua sembra essere concreto. Non tanto per l'annullamento puro e semplice del sequestro, quanto perchè i giudici, nell'argomentare la decisione, si spingono ben oltre. Arrivando sostanzialmente ad affermare la legittimità dei contratti oggetto del contendere. "Non può dubitarsi - scrivono i giudici - della legittimità dell'operazione nel suo complesso atteso che i contratti stipulati () sono stati espressamente riconosciuti e disciplinati dalla legge come possibili mezzi di gestione del debito pubblico, cui dunque gli enti pubblici sono stati autorizzati a ricorrere per sanare debiti preesistenti". E ancora: "Appare francamente arduo sostenere che tali operazioni possano avere natura puramente speculativa, mentre appaiono, al contrario, come copertura rispetto debiti preesistenti". 

I due contratti, nello specifico, vengono definiti "un'operazione efficiente dal punto di vista economico e giustificata in termini di minore uscita di cassa a favore dell'ente". Per giunta, secondo le tesi del tribunale di Terni, non avrebbe senso valutare l'andamento dei contratti prima della loro naturale scadenza (quelli tra il Comune e Bnl scadono uno nel 2030 e uno 2031). La sentenza è stata già accolta dai maggiori commentatori finanziari come il segno tangibile di un nuovo vento pro-banche, di una inversione degli andamenti che fin qui sembravano aver preso i procedimenti. Alcuni si sbilanciano addirittura invitando i Comuni a "prendere in considerazione piani di riserva".

Nell'immediato la decisione del Riesame potrebbe tradursi nel possibile accoglimento del ricorso di Bnl all'ordinanza del tribunale di Orvieto con la quale venivano sospesi, sino alla definizione del giudizio di merito gli effetti dei contratti. L'udienza è fissata per domani e per il bilancio del Comune di Orvieto potrebbe voler dire 700mila euro in più o in meno. E questo solo nell'immediato. 

 

 

 

Pubblicato il: 19/02/2012

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