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Nuovo ricorso di Sao Acea per ampliare la discarica

Stavolta la società che è proprietaria l'impianto de Le Crete contesta la variante al prg, approvata a novembre, che modifica alcune destinazioni urbanistiche

ORVIETO - Ennesimo ricorso di Sao Acea. Stavolta la società che è proprietaria l'impianto de Le Crete contesta la variante al prg, approvata a novembre, che modifica alcune destinazioni urbanistiche per renderle coerenti alla nuova perimetrazione delle aree boscate.  Nello specifico Sao - Acea è ricorsa al Tar per annullare quella parte di variante che riporta un'area de "Le Crete" da zona destinata ad impianti tecnologici (F) a zona agricola (E) con presenza di bosco. In pratica un ulteriore puntello contro l'ampliamento della discarica, a tutela del terzo calanco, come le forze politiche stesso a suo tempo avevano sottolineato.

Lo scenario sull'argomento (è nota la posizione del Comune contro il terzo calanco) adesso è però profondamente mutato. Soprattutto dopo che il Ministero per i Beni culturali si è pronunciato, un paio di mesi fa, accogliendo il ricorso di Sao - Acea contro la decisione della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Umbria che l'8 luglio scorso aveva dichiarato di "interesse storico monumentale di etno-antropologico" l'area calanchiva de Le Crete, apponendo un vincolo di tutela diretta sul terzo calanco.

Di fatto ora il vincolo non c'è più. E la società sta dando battaglia su tutti i fronti per ottenere la possibilità di ampliamento al terzo calanco, oltre all'autorizzazione già ricevuta per la sopraelevazione del secondo che sta passando dal ottavo al nono gradone.

Pubblicato il: 09/02/2012

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