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Il presidente del Tribunale del malato di Orvieto va ad operarsi fuori Regione

Odero Montanini conferma la piena stima per i sanitari del S.Maria della Stella e giustifica la sua decisione di operarsi presso un noto centro toscano, con problemi di opportunità, soprattutto legata al post operatorio. Ma, certo, qualcosa non funziona...

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Riceviamo dal Direttivo del Tribunale del Malato di Orvieto e pubblichiamo

Si è recato momentaneamente fuori regione per un intervento chirurgico; nel ribadire la Sua piena stima per i sanitari del S.Maria della Stella, giustifica la sua decisione di operarsi presso un noto centro toscano, con problemi di opportunità, soprattutto legata al post operatorio, che lo vedrà ricoverato per un congruo periodo, anche per eseguire la fisioterapia necessaria al recupero e tornare a casa in condizioni ottimali per riprendere a pieno la sua attività di volontariato presso il TDM.

Molti sono gli Orvietani che ormai scelgono di affidarsi a strutture fuori regione e sembra che il fenomeno, nonostante l'offerta sanitaria del S.Maria, non si riduca e ormai il passa parola incida sulle scelte  degli utenti del territorio Orvietano che sono attratti da strutture esterne. D'altronde le aspettative della "invecchiata nova struttura"si sono ridotte, ed in parte anche per i recenti, ma numerosi "pensionamenti di primari" che, sebbene in possesso dei requisiti per ritirarsi, non hanno ricevuto viceversa  stimoli per continuare ancora nel loro impegno lavorativo .

Andare in pensione prevede un periodo di preavviso che avrebbe consentito un ricambio armonico, ma evidentemente problemi organizzativi ed autorizzativi sono stati insormontabili e in qualche caso di impedimento al " passaggio di testimone " sincronizzato, come di norma accade nella staffetta.

Carissimo Otero gli amici  ti augurano una pronta guarigione, soprattutto per rivederti in campo ad offrire come sempre un sorriso, una battuta e, perché no, un'informazione in più, in un sistema sanitario che si allontana sempre dalla dimensione  di centralità del malato, per aver scelto un'organizzazione di tipo aziendale industriale, dove prevalgono interessi economici che confliggono con i risultati di umanizzazione tanto attesi.

Ma come direbbe la Fornero: "il posto fisso non è più garantito a nessuno" e presto la Regione dovrà dimostrare che non è in disaccordo con questa teoria.

 

Pubblicato il: 07/02/2012

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