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Per salvare il tribunale di Orvieto necessario allargare la circoscrizione

L'ordine forense di Orvieto immagiana due soluzioni. O allargarsi verso l'Umbria o verso la Tuscia. Per ottenere un bacino da 200mila abitanti. Finetti: "Le ipotesi di revisione - aggiunge  - eviterebbero l'ingolfamento dei tribunali cosiddetti maggiori che nel frattempo dovrebbero assorbire tutto il lavoro delle sedi distaccate soppresse"

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ORVIETO - L'idea è quella di ampliare la circoscrizione. O verso il Tuderte oppure verso l'alta Tuscia, includendo un pezzo d Ternano.

L'ordine forense di Orvieto, rappresentato dall'avvocato Sergio Finetti, fresco di conferma, ha inviato un documento al Ministero di Giustizia per il tramite dell'Oua (Organismo unitario dell'avvocatura), alle Camere penali italiane e ai tribunali minori, formulando una duplice proposta per scongiurare la soppressione del tribunale di Orvieto. Un obiettivo che, se raggiunto, otterebbe, secondo gli avvocati, anche un altro risultato. Ovvero quello di evitare il collasso di uffici giudiziari già ingolfati.

Una prima ipotesi per salvare il palazzo di Giustizia della Rupe è l'ampliamento della circoscrizione all'interno della regione, in particolare verso Todi, con l'inclusione di comuni quali Collazione, Deruta, Fratta Todina, Montecastello Vibio, oltre ai territori di Città della Pieve e Piegaro.

Una proposta alternativa prevede, invece, un ampliamento verso l'Alta Tuscia: Acquapendente, Montefiascone, Bagnoregio, Bolsena, Castiglione in Teverina, Civitella d'Agliano, Lubriano, Gradoli, San Lorenzo. A questi dovrebbero aggiungersi quattro comuni del Ternano, di fatto più vicini ad Orvieto che a Terni: Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano e Guardea.

Le soluzioni sono studiate per arrivare a poter contare su un bacino di utenza di 200mila abitanti contro l'attuale di 70mila.

"La sede giudiziaria di Orvieto, servita dall'autostrada, strutturata da un punto di vista logistico con la presenza all'interno dello stesso stabile di uffici giudiziari, tribunale e procura, con il carcere a 200 metri e con tutte le forze dell'ordine, l'agenzia delle entrate ed Equitalia nelle immediate vicinanze, è un esempio di funzionalità che potrebbe gestire un'utenza ben maggiore dell'attuale" spiega  il presidente dell'Ordine.

Lo dimostrano ad esempio le pronunce in materia di prescrizione che ad Orvieto sono una rarità, "in un momento - dice Finetti - in cui proprio il profilo della durata dei procedimenti viene indicato come la piaga maggiore e peggiore del sistema giustizia".

Ma non solo. "Le ipotesi di revisione - aggiunge  - eviterebbero l'ingolfamento dei tribunali cosiddetti maggiori che nel frattempo dovrebbero assorbire tutto il lavoro delle sedi distaccate soppresse". Per fare solo un esempio Perugia, già in affanno, dovrebbe accollarsi i carichi giudiziari anche di Assisi, Città di Castello, Gubbio, Foligno e Todi.

Di contro la soppressione è vista come una misura "puramente demagogica".

"L'ipotizzato risparmio è del tutto esiguo rispetto alla portata della Finanziaria nel suo complesso - spiega Finetti - la soppressione si tradurrebbe semmai in un aggravio di spese per la collettività e nel rallentamento del lavoro di sedi giudiziarie già al collasso".

Qualche esempio? La chiusura del tribunale di Orvieto per i cittadini significherebbe essere costretti a percorrere anche fino a 129 chilometri (nel caso si provenga, ad esempio, da Paciano) per recarisi al tribunale di Terni. Quanto alle forze dell'ordine sarebbero costrette a lasciare sguarnite compagnie e reparti per intere mattinate sottraendo risorse all'ordine pubblico e alla sicurezza.

C'è poi il problema del depauperamento dal punto di vista economico per l'indotto dei professionisti (commercialisti, geometri, tecnici in genere).

Pubblicato il: 07/02/2012

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