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Umbria ricca, ma gli umbri si comportano da poveri

L'Umbria produce ricchezza in percentuale superiore alla media italiana e le aziende agricole ed industriali vanno bene. Ma i consumi ristagnano e ne soffrono i servizi

Economia

L'economia umbra nel 2002 è cresciuta dello 0,44per cento, dato leggermente superiore alla media nazionale (+ 0,37) e a quella delle regioni del centro nord (+ 0,3): lo rileva la segreteria tecnica del Patto per lo sviluppo, che ha sede presso gli Uffici della programmazione economica della Regione, rendendo note le anticipazioni, diffuse in questi giorni, dei dati territoriali sull'incremento del PIL nel 2002, che l'ISTAT pubblicherà nel corso dell'anno.

I consumi delle famiglie, in Umbria, segnerebbero però una riduzione in termini reali dello 0,3per cento, lievemente accentuata rispetto a quella delle ripartizioni del centro nord (-0,2) e a quella nazionale (-0,1). Questo calo dei consumi in Umbria si riflette sull'andamento del valore aggiunto dei servizi che presenterebbe una riduzione rispetto all'anno precedente (-0,7%), a differenza delle variazioni positive delle altre ripartizioni territoriali.

Sono invece da registrare positivamente per l'Umbria le variazioni del valore aggiunto prodotto sia nell'agricoltura (+3,7%), sia nell'industria in senso stretto (+2,3%), che nelle costruzioni (+5,5%). In particolare la performance del settore industriale risulterebbe in forte aumento rispetto alla variazione negativa delle regioni del centro nord (-0,6%) e dell'Italia (-0,1%).

Troverebbero quindi conferma - si afferma in una nota della segreteria tecnica del Patto - le analisi e le previsioni contenute nel Documento annuale di programmazione (DAP) dello scorso anno, anticipate nel gennaio 2003 e confermate nella Proposta di Dap 2004-2006 attualmente all'esame del Consiglio regionale, laddove si sottolineava - in un quadro di complessiva stagnazione dell'economia nazionale e regionale - l'evoluzione strutturale in atto riguardo la positiva riduzione del grado di dipendenza dall'esterno della nostra regione, causato dal calo dei consumi delle famiglie (dato di per sé negativo), ma anche da una positiva tenuta - superiore al dato nazionale - del sistema produttivo umbro".

Pubblicato il: 25/01/2004

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