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'Niente di nuovo nella nota del PDL. La solita insofferenza alla critica e al dibattito democratico'

Lo sostiene il centrosinistra orvietano in una nota relativa al dibattito consiliare su traffico e sosta di lunedì scorso

Riceviamo dai capigruppo consiliari Germani, Gialletti, Stopponi e pubblichiamo 

La proposta del centro sinistra è stata chiara: per prendere una decisione che rivoluziona la sosta e la viabilità nel centro storico occorre avere certezza di come avvengono i flussi veicolari all'interno del contesto nel quale si va ad operare. La Giunta, lo ha affermato più di un consigliere della maggioranza, ha operato sollecitata da qualche commerciante. Anche il Presidente del Consiglio ha avuto il suo ruolo: per lasciare il suo segno in città vuole pedonalizzare Piazza della Repubblica così che possa posizionarvi il "suo pozzo".

Noi abbiamo prima offerto un confronto con la cittadinanza attraverso due iniziative pubbliche e poi in Consiglio comunale, con oltre 4 ore di dibattito, abbiamo cercato di far ragionare la maggioranza sui danni che arrecheranno alla città molti provvedimenti contemplati nel nuovo piano del traffico, in modo particolare l'apertura della viabilità su Corso Cavour, la proposta della nuova viabilità su Via Loggia dei Mercanti, il capolinea dei pulman sotto le finestre dell'Hotel Aquila Bianca.

Il provvedimento non era emendabile, perché per noi è sbagliata la filosofia e l'idea che la destra ha della vita nel centro storico: invece di mettere in atto provvedimenti che vadano verso il raggiungimento di una sempre maggiore pedonalizzazione loro perseguono un obiettivo esattamente contrario, basta vedere lo sconvolgente provvedimento che permette di acquistare il posto auto sulle piazze pubbliche.

Abbiamo provato a spiegare al Sindaco e alla maggioranza la nostra posizione, ma è stato tutto inutile, come del resto in numerose altre occasioni. I risultati però si vedono.

A questo punto spetterà ai cittadini il giudizio definitivo. I Consiglieri di minoranza hanno fatto finora tutto ciò che potevano fare. Con gli strumenti che la democrazia e lo stato di diritto ci mettono a disposizione continueremo però la nostra battaglia di civiltà.

Pubblicato il: 02/02/2012

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