Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Guardia di Finanza di Terni. Scovati 6 evasori totali e 7 milioni di euro di ricavi nascosti al fisco

Nella rete anche un distributore stradale di carburanti ad Orvieto

foto di copertina

Gli ultimi protagonisti, in ordine di tempo, di storie di ordinaria evasione fiscale scoperti negli ultimi giorni dai reparti della Guardia di Finanza di Terni e provincia, sono i titolari di una impresa manifatturiera, un autotrasportatore, un gommista, un distributore stradale di carburanti, un operatore del settore della telefonia, e un artigiano.

Gli importi complessivamente sottratti alla tassazione sono stati quantificati in oltre 7 milioni di ricavi  di ricavi nonché imposta sul valore aggiunto per circa 1 milione e 300 mila euro.

Le aziende in trattazione, sono state individuate dalle Fiamme Gialle grazie alla attenzione che viene dedicata al rilevamento del tenore di vita e a una elaborazione continua degli elementi che sono contenuti nelle banche dati e nei terminali informatici in uso alla Guardi di Finanza.

In particolare in un caso è stata la passione per le opere d'arte moderna a portare ad individuare un imprenditore ternano che, per un anno non aveva presentato alcun tipo di dichiarazione fiscale nascondendo oltre 1 milione e 500 mila di ricavi e Iva per 200 mila euro. Ancor più eclatante il caso di un rivenditore all'ingrosso di materiale informatico e di telefonia della provincia, individuato dalle banche dati, perché la società non risultava dichiarare dipendenti pur avendo notoriamente una clientela numerosa, soprattutto fuori provincia: le Fiamme Gialle accertavano, in quel caso, omesse presentazioni di dichiarazioni fiscali per circa 3 milioni di euro e Iva evasa per 600 mila euro.

Le contestazioni al gommista operante a Terni, sono nate invece da un semplice controllo di ricevuta fiscale: i finanzieri accertata la mancata emissione di una ricevuta fiscale ad un cliente, accedevano presso l'officina accorgendosi che la situazione di conservazione della contabilità della ditta era, a dir poco, molto confusionaria; inoltre emergeva che presso l'azienda, il titolare non deteneva alcun blocchetto di ricevute fiscali e che si limitava a rilasciare dei normali pezzi di carta con ivi indicato a penna l'importo incassato: appunti privi ovviamente di alcuna rilevanza fiscale. Dall'approfondimento del controllo, i finanzieri constatavano ricavi sottratti a tassazione per circa 450 mila euro e evasioni all'Iva per 60 mila euro.

Anche negli altri casi, un autotrasportatore di Terni e un distributore stradale di carburanti di Orvieto, accertate mancate presentazioni per dichiarazioni fiscali grazie all'uso delle banche dati.

Da ultimo, a essere raggiunto dalle Fiamme Gialle un pensionato di una azienda privata, che aveva pensato bene di sfruttare le proprie capacità tecniche e manuali, per aprire nella propria villetta un attrezzato e florido laboratorio artigianale di fabbro; svolgeva però l'attività, senza aver aperto alcuna partita iva e di conseguenza senza dichiarare al fisco i relativi incassi. La Guardia di Finanza accertava per un paio d'anni circa 25 mila euro di ricavi in nero. Fondamentale per la ricostruzione degli importi evasi il rinvenimento durante l'accesso presso il domicilio di una agenda con un bel dettaglio di tutti i lavori svolti in nero.

Pubblicato il: 01/02/2012

Torna alle notizie...