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Un viaggio alla ricerca di sé

Luoghi, suoni e profumi in cui non ci si è mai imbattuti ma che hanno sempre qualcosa di familiare. Donne e uomini semplici che lasciano un ricordo di sè per uno sguardo, un gesto, una parola. Sono queste le scoperte del romantico viandante creato dalla penna di Marina Spironetti, giornalista di Orvieto al suo primo romanzo, in questi giorni in libreria

Cultura

di Stefano Corradino

21 granelli di sabbia e una storia del deserto". Si intitola così il racconto di Marina Spironetti edito dalla Todariana Editrice Milano. La giornalista free lance di Orvieto, laureata in lingue e letterature straniere vive e lavora a Londra. Da sempre amante dei viaggi, tesa a scoprire nuovi luoghi e confrontarsi con persone diverse. Ha voluto immaginare, in un racconto pieno di suggestioni e interessanti spunti di riflessione sul senso della vita, un viaggiatore, instancabilmente, "proustianamente", alla ricerca di sé, del tempo e delle cose perdute, e gli fa compiere un viaggio disincantato in 21 luoghi fantastici che diventano"luoghi dell'anima".
I ventuno racconti - ci racconta la scrittrice - descrivono altrettanti stati d'animo, simboleggiati da luoghi immaginari. Si parte da una situazione conflittuale, in cui l'individuo deve fare i conti con la propria solitudine, con l'incomunicabilità, con l'alienazione dall'altro."
I luoghi descritti nel libro sono immaginari, città dai nomi esotici, ma che spesso nascondono riferimenti reali, sono il frutto dei viaggi personali, o traggono spunto da esperienze significative vissute da altre persone. Non poteva mancare Orvieto nel suo itinerario, ovviamente mascherata sotto un altro nome, che la scrittrice non svela e che invita a scoprire nelle pagine del suo libro."Questa città che descrivo - confida Marina Spironetti ad OrvietoSì - rappresenta uno dei momenti più importanti nel percorso interiore del protagonista, il luogo in cui rivede sé stesso da bambino, in cui ascolta qualcuno pronunciare il suo nome dopo tanto tempo. E sembra che, finalmente, si ricomponga una frattura. Forse la più grande, quella con l'infanzia e con il proprio passato".

Pubblicato il: 25/01/2004

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