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NOTIZIE CORSIVI

Le dipendenti della farmacia comunale di Orvieto rispondono a Còncina

"Con il loro comunicato stampa si sono solo difese dalla ingiusta accusa di voler deliberatamente nuocere alla cittadinanza ed hanno  solo fatto presente che la decisione di vendere la farmacia comunale è stata originata, non già dal dichiarato obiettivo di perseguire l'interesse sanitario e farmaceutico della città, ma solo dalla esigenza di coprire un buco di bilancio"

Riceviamo dalle dipendenti della farmacia comunale di Orvieto e pubblichiamo

 

 

"Leggiamo le nuove dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Orvieto.

 Rileviamo, in primo luogo, che in questi mesi abbiamo mantenuto un rigoroso riserbo su tale vicenda, essendo intervenute sulla stampa solo all'esito di dichiarazioni degli amministratori comunali che ritenevamo ingiustamente lesive della nostra onorabilità ed inesatte nel merito.

Non è nostra intenzione, pertanto, alimentare un ulteriore "batti e ribatti" sulla questione, che sarà risolta dal Tribunale cui ci siamo rivolte esercitando un nostro diritto.

Circa le ultime affermazioni dei Sindaco, che nuovamente ci "tirano in ballo", tuttavia, desideriamo precisare quanto segue:

1) la legittimità degli atti comunali sarà valutata dall'autorità giudiziaria competente; ogni dibattito sulla stampa circa la loro legittimità è pertanto assolutamente sterile ed inopportuno.

2) Il ricorso al Tar è stato promosso contro la delibera di vendita della titolarità della farmacia che non regolava la posizione di lavoro delle dipendenti dell'Azienda Speciale e non era stata preceduta dalle procedure di informazione e consultazione previste dalla legge (art. 31 D.Lgs. n. 165/2001).

Non vi sono state, né prima né dopo tale atto, tentativi di "mediazione" o "richieste" delle dipendenti, che sono state convocate per la prima volta dal Sindaco solo a metà dicembre per richiedere loro semplicemente il ritiro del ricorso.

3) Le dipendenti non entrano nel merito delle scelte politiche e di opportunità che hanno condotto alla vendita della farmacia comunale.

Con il loro comunicato stampa si sono solo difese dalla ingiusta accusa di voler deliberatamente nuocere alla cittadinanza ed hanno  solo fatto presente che la decisione di vendere la farmacia comunale è stata originata, non già dal dichiarato obiettivo di perseguire l'interesse sanitario e farmaceutico della città, ma solo dalla esigenza di coprire un buco di bilancio.

4) Le farmaciste comunali, peraltro, hanno gravato atti amministrativi che motivavano la decisione di vendere la farmacia comunale sulla base di mere valutazioni economiche, sull'erroneo assunto della scarsa redditività della farmacia comunale e sul presupposto del presunto "attenuarsi" della funzione sociale del relativo servizio.

5) La redditività dell'Azienda Speciale Farmacia Comunale risulta dagli atti ufficiali, che documentano un crescente attivo dal 2009.

Tale redditività è stata definita "buona" dalla perizia acquisita dall'amministrazione comunale in sede di asta di vendita, che ha descritto prospettive di rilevante ulteriore crescita di redditività anche per effetto della contrazione delle spese di gestione (incluse quelle per i personale), già attuate.

Il bilancio del Comune di Orvieto, al contempo, ha un passivo di oltre dieci milioni di euro".

Pubblicato il: 19/01/2012

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