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PD. Orvieto governata da una maggioranza 'autoreferenziale'

Conferenza stampa. L'analisi è stata impietosa sotto ogni punto di vista, tutta tesa a dimostrare il presunto fallimento dell'azione governativa di Concina. "Auto-referenzialità senza alcuna rappresentantività, personalismi, incompetenze e arroganza"

foto di copertina

ORVIETO - Venti milioni di euro di finanziamenti fermi, auto-referenzialità senza alcuna rappresentantività, personalismi, incompetenze e arroganza. Il Pd di fronte alla crisi finanziaria e politica del Comune di Orvieto grida "basta", un basta destinato a cadere nel vuoto visti i numeri, ma che i Democratici vogliono comunque ribadire per dare forza al loro ruolo di opposizione.

Per farlo ieri mattina in conferenza stampa si sono ritrovati i massimi dirigenti del partito a livello locale, presidente, segretario e vicesegretario (nella foto). Sferzante la definizione del presidente Peltonen che non si è limitata a giudicare autoreferenziale la maggioranza ma addirittura "autistica", in riferimento alla scarsa rappresentatività che ha ormai raggiunto - quattro degli assessori, al top delle preferenze, hanno abbandonato Concina, finendo per essere sostituiti da personaggi "estranei" alla città, Ranchino minaccia da mesi di passare all'opposizione e in consiglio siedono rappresentanti che hanno beneficiato di pochissimi voti - e all'assenza di Orvieto sui tavoli di area vasta.

L'analisi è stata impietosa sotto ogni punto di vista, tutta tesa a dimostrare il presunto fallimento dell'azione governativa di Concina. Anzi della non azione. L'inerzia, infatti, sarebbe la parola d'ordine del sindaco, concentrato unicamente sul bilancio, col risultato che le cose non riesce a mandarle per il verso giusto neanche lì. Con il patto di stabilità che è ancora in bilico e un deficit che il Pd ha calcolato sia in crescita da 10,5 a 14 milioni. Per non contare gli investimenti fermi e il rischio di perdere i fondi provinciali e regionali per casello, variante di Sferracavallo e altro. Perché il blocco? "in parte per carenze tecniche - ha spiegato il segretario, Leonardo Mariani - in parte per volontà politica. Cosa tiene fermo ad esempio il palazzo della Salute? Basterebbe una semplice variante urbanistica".

Sconcerto, inoltre, è stato espresso di fronte ad alcuni atteggiamenti dei massimi esponenti della maggioranza. Ranchino - è stato detto - che scrive ai dirigenti accusandoli di insabbiare ogni decisione della giunta (circolerebbe infatti una mail con questo contenuto). E ancora: "Come fa il Pdl a dire che va tutto bene e ad accettare addirittura l'incarico di vicesindaco se il documento estivo presentato dal partito a mesi di distanza è rimasto lettera morta in ogni suo punto?" ha fatto notare ancora Mariani. La riflessione del segretario è stata solleticata da una dichiarazione del gruppo Pdl all'indomani della verifica di maggioranza che ha trovato ampie convergenze sul documento - ultimatum di Orvieto libera.

Pubblicato il: 17/01/2012

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