Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Servizio Idrico dis-integrato

Da Porano sono arrivate in redazione alcune e.mail che sparano a zero sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. E qualcuno comincia a dire che si stava meglio prima. Ovviamente il caso di Porano non fa una storia ma anche da Orvieto si erano sollevate proteste

Approfondimento

Potrebbe essere un cavallo di battaglia della minoranza o, meglio, delle minoranze del comprensorio orvietano. E la utilizzano, strumentalmente, senza dire la verità su alcune cose.

Il caso sollevato dai lettori
Da quando il servizio idrico è stato affida prima all'Ato ed ora alla società mista pubblico-privato Sii (Servizio Idrico Integrato) le cose vanno peggio di prima. E così dopo le bollette salate arrivano anche i disservizi per i lavori in corso. "In corso da quasi quindici giorni" ci avvisa una lettrice di Porano che, nella sua lettera, prosegue affermando. "Sulla strada del poggetto (Via Mazzini ndr) - ci sono lavori in corso del Sii da un bel po' di tempo. Quella è la via che collega Porano alla strada de La Badia e riceve il traffico che arriva dal viterbese. Non solo ogni giorno si rischia l'incidente in quella che è la strada più stretta del Comune, ma adesso c'è una corsia occupata dai lavori. C'è un balcone che è stato quasi del tutto abbattuto dai mezzi che passano su quella strada e ci vanno a sbattere".

E' arrabbiata la lettrice e, a lei, fa da eco un altro lettore che afferma "...e meno male che c'è la Paolini che si occupa dell'acqua (l'assessore in comune, Paola Paolini della Margherita è anche membro del Consiglio di amministrazione dell'Ato, l'organismo di controllo del Sii, ndr), perchè sennò la cosa era addirittura peggio".

E' un tono sarcastico quello che F.C. utilizza, sparando a zero sul nuovo servizio idrico provinciale che, è proprio il caso di dirlo, fa acqua da tutte le parti.

Ma la responsabilità di chi è? E' questo quello che chiedono i lettori.

Non è colpa dei Comuni.
La realizzazione dell'Ato è un obbligo che trova i suoi natali nella Legge Galli. Così come previsto dalla legge Galli, in tutto il Paese c'è stato un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema idrico integrato (acqua - fognature - depurazione), che era caratterizzato da una grandissima frammentazione e spreco di questa preziosissima risorsa: secondo dati del 1999 erano circa 8.100 i soggetti gestori di acquedotti in Italia. Il maggior numero è concentrato nelle regioni del Nord (60% dei gestori), mentre nel Mezzogiorno e nel Centro se ne collocano rispettivamente il 29% e l'11%.

In Italia le perdite idriche della rete di distribuzione vanno dal 20 al 57%, con una media nazionale del 39%: più di un terzo dell'acqua immessa negli acquedotti non giungerà mai all'utenza. A fronte di questi dati, sicuramente negativi, la qualità delle acque degli acquedotti italiani è altissima,
così come la professionalità dei soggetti gestori oggi esistenti (quasi esclusivamente pubblici) con una rete che copre il 96% della popolazione presente sulla penisola. Inoltre, a scala nazionale"si può fondatamente ritenere che il settore sia ormai arrivato a registrare un saldo tra entrate ed uscite positivo" (fonte: Ministero dell'Ambiente), pur avendo tariffe tra le più basse in Europa.

Un servizio idrico pubblico certamente da riorganizzare e razionalizzare ma che forse non era da smantellare: un servizio che oltre ad essere vitale non è un costo economico per la collettività, ma anzi,fonte di entrate.

In questo quadro, la legge Galli ha tentato di riorganizzare il sistema idrico integrato con la creazione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), ovvero aree geografiche all'interno delle quali i gestori esistenti sono stati accorpati per dare vita ad una unica grande rete con un unico gestore. Un organismo che, per quanto riguarda la provincia di Terni, è un'azienda Spa mista dove il capitale pubblico si unisce a quello privato.

In Italia sono stati individuati 91 ATO. Si è passato, quindi dalle 8.100 reti acquedottistiche oggi presenti a 91.

E si sono obbligati i Comuni ad aderire all'Ato. Nella nostra provincia c'è stato un Comune (Montecastrilli) che non aveva ottemperato a questa adesione. E' stato commissariato - a spese della collettività - ed è stato costretto ad aderire all'Ato con una deliberazione commissariale.

CHE COSA E' L'ATO?
Nell'ATO 2 sono 35 i comuni della provincia di Terni , attraverso una Società Consortile per Azioni a maggioranza pubblica denominata S.I.I..

IL SII
Il 28 dicembre 2001 è stato affidato il servizio idrico integrato alla società per azioni consortile a maggioranza di capitale pubblico locale, denominata"SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Società' consortile per azioni" previa individuazione del partner privato mediante procedura pubblica. La società è composta per il 51 % dai 32 Comuni dell'ATO"Umbria 2", per il 24 % rispettivamente dall'ASM Terni spa (18%) e dall'AMAN spa(6%), ex Consorzio Idrico dell'Amerino, e per il 25 % dal partner privato UMBRIA 2. La scelta del gestore, individuata nella società consortile S.p.A. a prevalente capitale pubblico, è stata guidata essenzialmente dalla volontà di far esercitare agli Enti Locali la funzione di controllo e di indirizzo lasciando interamente alle imprese pubbliche e private consorti la gestione tecnica del servizio. Il tutto, salvaguardando le maggiori strutture aziendali pubbliche esistenti (ASM e AMAN- ex Consorzio idrico dell'Amerino) per non disperdere le conoscenze e le professionalità presenti in loco ed acquisendo la necessaria esperienza e capacità imprenditoriale delle imprese private individuate mediante selezione pubblica.

Le tariffe del servizio
Domestica per i residenti

Agevolata: 0-60 litri ogni persona del nucleo familiare: 0,57 euro/mc.
Base: 60-120 litri ogni persona del nucleo familiare: 0,95 euro/mc.
I eccedenza: 120-180 litri ogni persona del nucleo familiare: 1,20 euro/mc.
II eccedenza: 180- 240 litri ogni persona del nucleo familiare: 1,80 euro/mc.
III eccedenza: > 240 litri ogni persona del nucleo familiare: 2,40 euro/mc.

Domestica per i non residenti
Base: 0-120 litri ogni persona del nucleo familiare: 0,95 euro/mc.
I eccedenza: 120-180 litri ogni persona del nucleo familiare: 1,20 euro/mc.
II eccedenza: 180- 240 litri ogni persona del nucleo familiare: 1,80 euro/mc.
III eccedenza: > 240 litri ogni persona del nucleo familiare: 2,40 euro/mc.

Altri Usi
Base: da 0 a 500 mc./anno: 1,35 euro/mc.
I eccedenza: fino a 1000 mc./anno: 1,84 euro/mc.
II eccedenza oltre 1000 mc./anno: 2,84 euro/mc.

Uso pubblico
0,57 euro/ mc.

Pubblicato il: 20/01/2004

Torna alle notizie...