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Angelo Ranchino tampina Còncina, ma il ragno non esce dal buco

di Dante Freddi Tra gli episodi di inefficienza e di inefficacia ricordati da Ranchino, io glielo lo rammento uno che ha dinmenticato, forse: è Il famoso Patto con Roma, cavallo di battaglia di Olimpieri e di Còncina, presunti amici di Alemanno, che non sono riusciti a navigare neppure in acque amiche. Neanche il sindaco di Roma fosse stato un perfido comunista impegnato a mortificare l'esaltante amministrazione orvietana di centrodestra!

foto di copertina

Angelo Ranchino tampina Còncina e vuole risposte sul rilancio del programma di centrodestra votato dai suoi elettori e mai concretizzato.
Il capo di Orvieto Libera, dopo il salasso di assessori che ha registrato la sua associazione, punta i piedi e segnala una situazione della macchina comunale in cui "le decisioni che vengono assunte dalla politica rimangono lettera morta". Di fronte a questa situazione,  per OL Còncina è assente, perché "non vuole pestare i piedi a nessuno". Queste affermazioni emergono dalla lunga intervista che Ranchino ha rilasciato alla Nazione il 14 gennaio, in cui,  l'aspetto certamente più inquietante , è la dichiarazione che "Con Rosmini eravamo pronti ad una grande battaglia a sostegno dell'ospedale contro le decisioni del direttore generale della Asl Panella che sembra coltivare più gli interessi di Narni ed Amelia che quelli nostri. Ci ha bloccato Còncina dicendo che la regione gli ha promesso di favorire la vendita dell'ex ospedale. Con questa storia ci prendono in giro da due anni e mezzo ed è anche accaduto che il nostro sindaco sia dovuto andare a Perugia per parlare con l'assessore regionale che non l'ha neanche ricevuto".
Insomma, pur di vendere l'ex ospedale, fare cassa e tenersi a galla, il sindaco sarebbe stato disposto anche a sacrificare l'ospedale.

Ranchino guarda al futuro e si rende conto che continuare così è un suicidio per chi ha sperato in un cambiamento di metodo dopo cinque anni di Mocio e Capoccia, a destra e a sinistra. La responsabilità del degrado amministrativo è anche però a carico suo, che ha sopportato  per  due anni e mezzo di seguire Còncina nella speranza di realizzare un'operazione, quella della vendita dell'ex ospedale con sostanzioso  guadagno, che pone dubbi da molti punti di vista e che certamente rappresenterebbe, fatto così, senza una minima visione globale, un atto straordinario di miopia.
Affibbiare ai  funzionari comunali la responsabilità di azzoppare  le scelte politiche, mi sembra poi una considerazione discutibile. Ci sono gli assessori, che hanno per ruolo il dovere di seguire l'attuazione delle deliberazioni e se non lo fanno o non lo sanno fare o non lo possono fare che se ne assumano le responsabilità. Se poi chi è pagato per svolgere un ufficio non lo esegue,  devono applicarsi le sanzioni disciplinari che certamente sono possibili, senza coinvolgere tutti i i funzionari  in un pesante giudizio di sostanziale infedeltà .
Angelo Ranchino è certo un uomo del domani di Orvieto e vale ricordargli che questa amministrazione, dopo tante aspettative, di molti ed anche mie, ha fallito per mancanza di idee serie e non soltanto per questioni di bilancio.
Basta leggere la nota del PdL che abbiamo pubblicato oggi per rendersi conto di quanto il mio ragionamento sia aderente alla realtà. Il politichese ululante alla luna è divenatato un gridolino senza forza.
Nella sua intervista il capogruppo di OL ricorda alcuni episodi di inefficienza che lo hanno costretto alla verifica. Io glielo ricordo un altro emblematico, che offre senza appello l'idea del vuoto che si aggiunge al vuoto, del vuoto di pensiero e di capacità di concretizzare: è Il famoso Patto con Roma, cavallo di battaglia di Olimpieri e di Còncina, presunti amici di Alemanno, che sono riusciti ad affondare anche in acque amiche. Neppure il sindaco di Roma fosse stato un perfido comunista impegnato a mortificare e contrastare la nuova amministrazione orvietana di centrodestra che si erge possente sulla Rupe!
San Pietro Parenzo, aiutali tutti, pensa a noi.
  

Pubblicato il: 16/01/2012

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