Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Ranchino dà a Còncina altri sei mesi di vita

Anche Meffi e Tonelli d'accordo con OL. Già dalla prossima settimana c'è l'impegno a lavorare su alcuni dei temi che l'associazione di Ranchino ha proposto come urgenti: Centro Studi e ex Piave. E' la proverbiale diplomazia del sindaco che vince ancora o la svolta del governo Concina?

ORVIETO - Altri sei mesi per Concina. Si è risolta così la verifica di maggioranza che è culminata venerdì in un confronto - fiume tra le forze politiche che, con più o meno mal di pancia, sostengono il governo cittadino. Sulla posizione di Orvieto libera, critica su molti punti tra cui una immotivata continuità con l'azione amministrativa del passato, c'è stata la convergenza anche di Roberto Meffi (gruppo misto) e Carlo Tonelli. Risultato, già dalla prossima settimana c'è l'impegno a lavorare su alcuni dei temi che l'associazione di Ranchino ha proposto come urgenti: Centro Studi e ex Piave. Non ci sarebbe chiusura neanche sulla mobilità e in particolare sulla gestione diretta della funicolare. Mentre ormai la vicenda della revisione delle posizioni amministrative che è costata le dimissioni di Rosmini (per le intromissioni sulla pratica che lo avrebbero di fatto delegittimato) si avvia alla conclusione scontata: dovrebbero ridursi da 14 a 10. Magro risultato. Il banco di prova per Concina - sempre più scomodo tra Pdl e Ol (senza voler aggiungere il protagonismo del presidente del consiglio comunale, mal digerito da molti) - durerà adesso sei mesi. Al termine nuova verifica. E' la proverbiale diplomazia del sindaco che vince ancora o la svolta del governo Concina? Sarà il tempo a dirlo. Intanto, la reazione del sindaco tesa a colpevolizzare le farmaciste in merito al ricorso al Tar che sta bloccando la vendita del bene comunale, trova la replica dura del personale interessato. "L'iniziativa giudiziaria intrapresa dalle dipendenti della farmacia comunale non ha affatto lo scopo di danneggiare la collettività locale, né di frapporre un immotivato ostruzionismo agli atti del Comune - affermano le farmaciste - Al contrario, è diretta a conservare nel patrimonio della collettività di Orvieto un servizio pubblico d'incontestata utilità sociale, la cui erogazione da parte di un soggetto pubblico, che non opera per esclusivi fini di lucro, costituisce garanzia di ampia tutela dell'interesse sanitario e farmaceutico dei cittadini". Quanto al rinvio al 6 giugno per la trattazione del merito esso, continuano le dipendenti " è stato determinato non già da una strategia dilatoria ed ostruzionistica delle ricorrenti, ma dall'avvenuta recente adozione dell'ennesimo nuovo provvedimento comunale della farraginosa procedura di dismissione del servizio farmacia, ovvero il progetto di liquidazione dell'azienda speciale approvato dalla giunta lo scorso 16 dicembre 2011, a molti mesi di distanza dal provvedimento che aveva deciso la dismissione della titolarità della farmacia comunale (che costituisce il più importante cespite economico dell'azienda in via di liquidazione e che, ciononostante, non è stranamente incluso nel relativo progetto). "I profili di illegittimità degli atti amministrativi comunali prospettati con il ricorso - concludono - sono stati valutati dal Tar Umbria, in sede cautelare, non già come puramente strumentali e pretestuosi, bensì meritevoli di considerazione sotto il profilo della relativa possibile fondatezza, tanto da determinare l'accoglimento dell'istanza cautelare presentata dalle ricorrenti".

Pubblicato il: 15/01/2012

Torna alle notizie...