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Nuovo splendore alla Madonna del Velo

Costituirà uno dei tre accessi al Parco archeologico ambientale e assumerà funzione di accoglienza. Nel passato fu anche un mattatoio

Cronaca

Sono iniziati in questi giorni i lavori per il recupero della chiesa della Madonna del Velo. La ditta vincitrice dell'appalto è la Soles s.r.l. di Battipaglia. La chiesa settecentesca costituirà uno dei tre accessi al Parco archeologico ambientale di Orvieto che, complessivamente, coprirà una superficie di 12 ettari di terreno e sarà a disposizione di cittadini e visitatori. Gli altri due accessi sono quello presso Palazzo Crispo e quello Porta Vivaria, inaugurato il 20 dicembre.
Proprio per la sua posizione strategica, raggiungibile dal Centro Storico a piedi dell'antica Via della Cava o per mezzo delle scale mobili o dell'ascensore e da chi viene fuori città utilizzando il vicino parcheggio del campo della Fiera - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Germani - la Chiesa della Madonna del Velo è stata scelta come fulcro dell'importante progetto del Parco Archeologico da cui i visitatori potranno intraprendere i vari percorsi al piede della Rupe verso il Crocefisso del Tufo, verso l'antica"Selciata" del Tamburino e verso la Necropoli etrusca di Cannicella. Nel progetto di recupero per un importo complessivo di 360mila euro finanziati dalla Regione Umbria - aggiunge l'assessore - la struttura è destinata è diventare centro di informazione per l'accesso al Parco Archeologico Ambientale che ospiterà anche spazi per conferenze, proiezioni, mostre e iniziative culturali nonché gli uffici dell'Osservatorio della Rupe ed il relativo archivio documentale dei lavori di risanamento della Rupe di Orvieto e l'ufficio di gestione del Parco Archeologico. La nuova funzione più consona alla struttura, restituirà alla città, attraverso l'antica immagine dell'edificio, il valore culturale di uno dei pochi esempi di architettura ecclesiastica settecentesca orvietana. L'intervento di consolidamento e restauro dell'edificio, usato per un secolo con funzioni improprie, fu anche pubblico mattatoio, tanto che oggi si stenta a riconoscervi una chiesa, è teso al recupero strutturale e alla valorizzazione della sua antica immagine".

Pubblicato il: 21/01/2004

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