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PD. 'La nostra città diventa marginale perché c'è un'amministrazione marginale

'La prepotenza di Concina si regge su numeri mendaci, offerti da un trasformismo che è un pessimo viatico per una città che vuole rinascere'

Riceviamo dal Partito Democratico Orvieto e pubblichiamo

Olimpieri, mente politica di un sindaco ormai noto in tutto il mondo per non averne azzeccata una, ora prova a giustificare il cospicuo catalogo dei fallimenti del centrodestra orvietano inventandosi complotti e macchinazioni. Addirittura parla di una città resa marginale nello scacchiere regionale da una proditoria congiura ordita dal PD locale. Siamo alle comiche! Ma chi parla non è lo stesso Olimpieri del "Patto su Roma" (pardon: Patto con Roma), del risolutivo distretto culturale della Tuscia, del famoso progetto delle pubbliche ritirate destinati al rilancio di Orvieto e di altre amenità più o meno commendevoli?

 La nostra città- questo il punto - diventa marginale perché c'è un'amministrazione marginale, un programma marginale e un'azione di governo fatta di improvvisazioni su temi marginali.

 In occasione dell'ultimo consiglio comunale i gruppi di centrosinistra avevano proposto all'assemblea un atto di indirizzo per rimettere al centro della riflessione politica il tema del patrimonio. Si chiedeva di dare attuazione all'accordo di programma siglato dal Comune di Orvieto e dalla Regione Umbria nel 2007, di procedere ad una valutazione strategica del patrimonio disponibile e di avviare le procedure conseguenti all'esercizio del diritto di prelazione sull'ex ospedale di Santa Maria della Stella, così come previsto dalla legge regionale n.18/1997. Si chiedeva inoltre alla giunta di vincolare l'ex ospedale ad una finalità pubblica

La maggioranza di centrodestra l'ha respinto poiché non ritiene opportuno dare alla cosa troppa pubblicità e perché, forse, pensa di giocare al "Real Estate" con i beni di tutti. La prepotenza di Concina si regge su numeri mendaci, offerti da un trasformismo che è un pessimo viatico per una città che vuole rinascere. I beni di tutti esigono democrazia, partecipazione, trasparenza. L'opposto di quello che il sindaco e soci stanno praticando.

 

Pubblicato il: 07/01/2012

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