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L'acquirente della Farmacia comunale si rifiuta di firmare il contratto di cessione

L'obiettivo di non sfondare il patto interno di stabilità sfugge di nuovo. E' l'ennesima amara sorpresa che ha riservato la vicenda nel giorno in cui era prevista alla fine la firma del contratto che avrebbe salvato il bilancio comunale

ORVIETO - Riacciuffato per il rotto della cuffia, l'obiettivo di non sfondare il patto interno di stabilità sfugge di nuovo: l'acquirente della Farmacia comunale si rifiuta di firmare il contratto di cessione in pendenza del giudizio del Tar e il Comune di Orvieto è fuori dal patto di stabilità per l'anno 2011. E' l'ennesima amara sorpresa che ha riservato la vicenda nel giorno in cui era prevista alla fine la firma del contratto che avrebbe salvato il bilancio comunale. L'amministrazione le aveva provate tutte per incassare i due milioni di euro (la vendita della Farmacia ne dovrebbe fruttare tre) necessari a restare nei vincoli del patto, ivi compresi i tentativi di far ritirare il ricorso alle dipendenti e di anticipare l'udienza che effettivamente si è celebrata, ma senza sentenza, lo scorso 21 dicembre. Alla fine sembrava tornato il sereno, con i giudici che avevano autorizzato la vendita pur prevedendo la clausola di una risoluzione del contratto in funzione del giudizio del prossimo 11 gennaio. Ebbene, però a queste condizioni, l'aggiudicatario della Farmacia comunale, la dottoressa Antonella Bianconi di Bolsena, su consiglio del proprio legale, non se l'è sentita di firmare un contratto che rischia di diventare carta straccia tra appena dieci giorni. Come è naturale, si sente più tutelata ad aspettare il naturale giudizio del Tar. E il Comune di Orvieto non ha potuto far altro che rispettare le volontà dell'acquirente che tra l'altro si è aggiudicato il bene a settembre scorso con un rialzo d'asta di oltre 600mila euro. Soldi sudati, se mai dovessero entrare nelle casse del Comune. Ieri mattina infatti la prevista firma non c'è stata. L'impegno fino a pochi giorni fa era a saldare 1,7 milioni di euro subito e la restante parte entro dieci giorni dalla comunicazione del Comune in merito alla sentenza dell'11 gennaio. Così non è stato. E l'amminsitrazione di nuovo esce dal patto di stabilità interno. O almeno questo è il rischio se non si trovano due milioni di euro nelle prossime 12 ore. Per questo gli uffici si sono tuffati nuovamente in un lavoro febbrile da ieri mattina. In Comune il consigliere delegato al Bilancio, Piergiorgio Pizzo minimizza rassicurando che in un modo o nell'altro si faranno tornare i conti anche stavolta. Ma la situazione è seria. Lo stesso sindaco, in più occasioni, ne ha parlato come di una circostanza da scongiurare. Gli effetti sul preventivo 2012 saranno infatti pesanti. Blocco dei mutui e delle assunzioni, ulteriore contenimento della spesa (già quella del 2011 era bloccata a 23,5 milioni di euro), tagli dei trasferimenti statali per 680mila euro. Sono alcune delle conseguenze i cui effetti sono ancora tutti da valutare anche alla luce delle novità introdotte dal governo Monti in riferimento al patto di stabilità interno per gli enti locali.

Pubblicato il: 31/12/2011

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