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Il piano della mobilità è stato rinviato, Deo gratias!

di Andrea Scopetti "L'amministrazione comunale ha invece deciso di favorire una maggiore accessibilità dei veicoli privati all'interno del Centro storico, favorendo così più un "caos organizzato", per aumentare i ricavi provenienti dalle sanzioni, che una regolamentazione"

Orvieto vanta un sistema di infrastrutture per la mobilità alternativa di grande rilievo nel panorama internazionale.

Ciò è dovuto alla lungimiranza ed alla capacità di amministrazioni passate che hanno saputo ideare, progettare e realizzare interventi come la funicolare, il parcheggio delle FF.SS. (oggi Piazza della Pace), il parcheggio di Campo Boario con gli annessi percorsi meccanizzati (ascensore e scale mobili), con l'intento di ridurre e disciplinare il traffico veicolare in quanto ritenuto una delle cause principali del degrado della Rupe.

In epoca recente si è aggiunto il parcheggio di Via Roma che, nonostante le critiche inerenti la sua realizzazione, avrebbe dovuto costituire l'ultimo passo per procedere ad una spinta pedonalizzazione del Centro Storico, o almeno per la salvaguardia e valorizzazione dei suoi luoghi più significativi, a partire da Piazza Duomo.

L'amministrazione comunale ha invece deciso di favorire una maggiore accessibilità dei veicoli privati all'interno del Centro storico, favorendo così più un "caos organizzato", per aumentare i ricavi provenienti dalle sanzioni, che una regolamentazione, determinando una marcia indietro sui progetti di mobilità alternativa che avevano qualificato il "Progetto Orvieto", il tutto con il rischio di accelerare i processi di degrado delle pavimentazioni stradali e del masso tufaceo e determinando un regresso della vivibilità sulla Rupe.

Questa è un'amministrazione che non sa sognare e non sa progettare e che è solo in grado di distruggere le buone cose presenti in Città.

La classe dirigente di cui tanto si parla dovrebbe proprio nei momenti di difficoltà avere la capacità di guardare lontano e definire gli scenari di sviluppo, piuttosto che alimentare scelte demagogiche e prive di buon senso.

Sarebbe opportuno che la comunità internazionale - personalità del mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo, oltre alle istituzioni finanziatrici - che sostenne il "Progetto Orvieto", oggi richiamasse i nostri Amministratori al massimo rispetto della "Città altra e strana" invitandoli inoltre a non lasciarsi andare a dinamiche da "Paesone".

Ci auguriamo che il rinvio della discussione sul piano decisa dal Consiglio Comunale nella seduta del 29 dicembre, non sia solo un'esigenza tattica, ma un scelta seria di approfondire l'argomento.

Pubblicato il: 31/12/2011

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