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Poco stile e tante parole

L'Associazione commercianti interviene per stigmatizzare Cimicchi e per difendersi condanna le presidenze di Maiotti, Perali e Cortoni

Società

di Dante Freddi

La Confcommercio risponde duramente a Stefano Cimicchi. E cade in una"sbavatura" grave. Questo il fatto.

Il sindaco di Orvieto aveva commentato la bocciatura assegnatagli dall'Associazione in un comunicato di qualche giorno fa rilevando, tra l'altro, la sua scarsa consistenza rispetto ai tempi d'oro di Maiotti, Perali, Cortoni e la sua dipendenza da Forza Italia.

Che l'Associazione commercianti sia o meno allineata con Forza Italia e il centrodestra è un giudizio che i lettori possono trarre autonomamente. Né ci interessa difendere Cimicchi, che ha carattere e posizione per farlo da solo.

Ci sembra invece davvero grossolano lo stile utilizzato da chi ha confezionato il comunicato di risposta a Cimicchi, in cui si sostiene che"i bei tempi andati (quelli di Maiotti, Perali, Cortoni n.d.r.) guarda caso sono quelli che la portarono al commissariamento e all'azzeramento delle cariche".

Ricordo, per aver vissuto da vicino e intensamente i tempi di Maiotti, Perali e Cortoni, che quelli erano davvero bei tempi per chi si occupava della città, perché c'erano persone che pensavano. Scrivevano poco, ma sapevano parlare alla gente, capire i problemi e raccontarli alle Istituzioni. Le proposte che formulavano come Associazione non avevano mai il sapore di improvvisazione, non odoravano di"bar dello sport", ma di discussioni serie e di passione tenace. Erano uomini che rappresentavano davvero i commercianti orvietani. Farli ora passare per responsabili della condizione attuale della Confcommercio è davvero irriconoscente.

 

Il comunicato integrale diffuso da Concommercio

La replica del Sindaco Cimicchi alla"pagella" stilata dalla Confcommercio di Orvieto lascia trasparire non solo il disappunto per le critiche ma anche una vera e propria incapacità di rispondere sui fatti, a maggior ragione quando questi vengono evidenziati da una categoria imprenditoriale che vorrebbe aprire con il primo cittadino un confronto a cui egli non sembra abituato.

E' facile e comodo dire che siano deliranti e generici ed accusarci di collateralità politica: gli operatori economici orvietani e tutti i cittadini possono giudicare se le nostre sono contestazioni strumentali o se invece esprimono la realtà, spesso negativa, in cui la piccola impresa è costretta ad operare nel contesto orvietano.

E' paradossale che un Sindaco come Cimicchi che ha fatto del rapporto organico con alcune associazioni di categoria"allineate" un vero e proprio stile amministrativo, accusi chi non è aggregato di essersi"buttato in politica".

Ma dalla risposta del Sindaco affiora chiaramente il desiderio inconfessato: che la Confcommercio torni ai bei tempi andati che però guarda caso sono quelli che la portarono al commissariamento e all'azzeramento delle cariche ed ancora: che la Confcommercio faccia attività di servizi e non disturbi il manovratore.

Noi auspichiamo che un giorno qualche nuovo amministratore orvietano faccia davvero un bilancio di quante reali occasioni di sviluppo economico si siano perdute con l'aver voluto escludere da una reale partecipazione alle politiche di settore la massima organizzazione degli operatori del terziario ma nonostante questi precedenti certo non incoraggianti, vorremmo con tutti coloro che si candideranno al governo della città aprire finalmente un confronto costruttivo, già dalla stesura dei programmi, per riconoscere il giusto ruolo ai settori economici che rappresentiamo.

Pubblicato il: 19/01/2004

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