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Dal Covip una MODESTA PROPOSTA PER USCIRE DAL TUNNEL

L'idea è quella di costiture un feedbak con il mondo, a cui offrire informazioni e riceverne, utilizzando la tecnologia e i mezzi di comunicazione più avanzati

foto di copertina

La proposta del Covip, Centro orvietano vita politica, è un metodo per valorizzare al meglio e nel minor tempo possibile la città di Orvieto ed il suo territorio. L'idea è quella di costiture un feedbak con il mondo, a cui offrire informazioni e riceverne, utilizzando la tecnologia e i mezzi di comunicazione più avanzati. Un rapporto da costruire con imprenditori e singoli, con quanti possono ipotizzare Orvieto e l'Orvietano un territorio in cui immaginare una loro presenza, di affari, di studio, di vita. Gli "altri", quelli fuori del nostro territorio, sono sei miliardi, più o meno. Raccontiamogli di noi e facciamoci raccontare di loro.
Il Covip agisce al di là delle forze politiche tradizionali ed i suoi fondatori provengono da aree diverse, con l'unica finalità di contribuire al bene comune. (D.F.)

La città di Orvieto sta evidentemente affogando.

La crisi globale l'ha colta già in crisi e la situazione è ormai drammatica. Nonostante l'abbondanza di buone intenzioni, mancano ancora le intenzioni buone, quelle in grado di salvare la nave dal naufragio.

È indispensabile uno scatto di orgoglio, un momento di lucidità e un salto di qualità nelle iniziative.

È di tutta evidenza che la nostra città è detentrice di valori storici, culturali, monumentali e  ambientali  universalmente apprezzati. Perciò la lotta per emergere dalla crisi deve essere internazionalizzata, come fu fatto con successo per promuovere le leggi speciali per la Rupe.

Oggi internazionalizzazione significa impiego massiccio e tecnicamente adeguato di internet.

I problemi di Orvieto devono essere portati all'attenzione del mondo insieme con le opportunità che essa offre, in modo da attirare capitali per le attività private  e idee per le azioni pubbliche.

È quindi indispensabile allestire e tenere costantemente aggiornati un sito web e un portale, almeno in lingua italiana  e in lingua inglese, tra loro collegati.

Il sito web dovrebbe essere la vetrina dello stile di vita orvietano (Orvieto's way of life) per attrarre da tutto il mondo coloro che sono interessati a un luogo di residenza ideale per ambiente storico e paesaggistico, clima temperato, eccellenti collegamenti, servizi adeguati, garanzie di salubrità grazie alla scelta della green economy. Ovviamente il sito dovrebbe dare diffusione a tutte le prospettive di investimento immobiliare e alle offerte locative.

Al sito dovrebbero essere collegati dei profili sui social media per pubblicizzare l'iniziativa:  su Twitter per il broadcasting delle notizie e degli aggiornamenti;  su FaceBook per creare uno spazio di conversazione e per poter profilare le persone interessate all'iniziativa (provenienza, sesso, età ecc.), su YouTube per i video ecc.

Al sito dovrebbe essere connesso un portale con funzione di "collettore d'idee" per la valorizzazione del patrimonio pubblico e privato. Quindi vi dovrebbe figurare, con adeguate informazioni, tutto ciò che nel centro storico e nel resto del territorio orvietano è disponibile per la valorizzazione, non senza l'indicazione delle destinazioni urbanistiche vigenti e possibili e delle ipotesi di valorizzazione già ipotizzate.  

Sia il sito che il portale devono essere di qualità eccellente, altrimenti sarebbero inutili; devono essere costantemente aggiornati, altrimenti sarebbero dannosi; e ne deve essere garantita l'indicizzazione per i motori di ricerca (search engine optimization), altrimenti non sarebbero adeguatamente conosciuti.

Gli altri 12 comuni del comprensorio orvietano, tutti di origine antica e ricchi di opportunità,  nonché tradizionalmente coinvolti nel sistema urbano di Orvieto, dovrebbero essere invitati a  partecipare, in un quadro di azione sinergica che dia maggiore respiro all'iniziativa.

Periodicamente dovrebbero essere organizzate conferenze internazionali per il confronto e l'affinamento delle migliori idee emerse, da mettere  a disposizione degli organi comunali, regionali, nazionali e comunitari  per le valutazioni e le scelte di loro competenza.

L'operazione rientra a pieno titolo tra quelle finanziabili dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che, sostenendone il costo (valutabile in circa 100.000 euro) onorerebbe la tradizione di puntuale e preziosa presenza nei momenti cruciali della nostra città.

Nella foto Franco Raimondo Barbabella, presidente del Centro, e Pier Luigi leoni, segretario

Pubblicato il: 23/12/2011

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