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Cimicchi a Còncina. Ti voglio bene, dài le dimissioni

di Stefano Cimicchi "Compi il gesto Toni! Apri la crisi e chiama ognuno ad assumersi le proprie responsabilità, non accettare il logoramento e non permettere a nessuno di eliminarti dal gioco. Bisogna sancire una volta per tutte che tutti possiamo dare un contributo, ogni cittadino può farlo, nessuno ha l'esclusiva perché magari vince un congresso di partito per un voto di scarto"

foto di copertina

Caro Sindaco (Toni) ti voglio bene!
Quando diventai Sindaco la prima volta, un amico carissimo mi domandò  come mi sentissi e io risposi: " Sai quale è il problema? Ora come ne esco?" Lui rimase per un po' incredulo, salvo poi ricredersi quando toccò a Lui assumere importanti incarichi.
Il Tuo problema e quello della nostra città è proprio questo: "come ne esci? come ne usciamo?"
La situazione è degenerata ben prima della raffica di dimissioni e di "avvisi" che ti stanno arrivando da tutte le parti. La situazione è degenerata perché non avevi un progetto, nessuno di quelli arrivati in soccorso te lo ha portato e non hai le forze per sostenere neanche una modifica del traffico, figuriamoci lo spostamento di un pozzo!
Questo mio scritto non vuole essere quello di uno che picchia sulla testa del cane che affoga, anche se qualcuno lo meriterebbe.
Si tratta di riflettere su due aspetti che mi stanno particolarmente a cuore.
Il primo è che la situazione è più drammatica di quello che appare e oltre al folcklore di una giunta dimezzata dove prevale l'arrembaggio e l'improvvisazione, ci sono questioni cruciali che non possono più essere rimandate.
Non è più possibile assistere all'indecoroso spettacolo delle vendite all'asta di beni che vanno a continui ribassi e dove si assiste a trattative "private" condizionanti per le casse del Comune e per la vita stessa della città (vedi Piazza della Repubblica!).
Basta!
Basta!
Basta!
Tanto sono pecette e non ti risolvono il problema.
La gestione che è stata fatta, per tua stessa ammissione, dei fondi acquisiti per investimenti e distolti per la spesa corrente, è perdente ancorché sbagliata contabilmente.
Il patrimonio deve essere cartolarizzato al più presto rendendo così "dinamico" il suo valore che adesso sarebbe troppo basso e poi va realizzato un progetto di valorizzazione che deve discendere da una
visione generale della città e del suo territorio, da un nuovo "Progetto Orvieto" che coinvolga tutto e tutti in una nuova stagione progettuale.
Questo processo deve coinvolgere istituzioni, banche e soggetti privati.
Dove trovi la forza per una simile impresa?
Non apro volutamente la questione delle banche perché qui c'e' una partita che si sta giocando da mesi senza che nessuno dica niente!
Siamo sicuri che la comunità  orvietana non ne uscirà  impoverita da tutto quello che sta succedendo?
Chi pensa alle aziende in crisi? E ai giovani disoccupati?
Il secondo punto che mi sta a cuore, riguarda proprio Orvieto e l'atteggiamento che i suoi abitanti sono capaci rivolgere al malcapitato di turno e lo dico pubblicamente per consumare per
l'ennesima volta in pubblico una pagina di storia privata.
Orvieto, come tutte le piccole città, è una città "cattiva", ricordi la canzone di Guccini: "piccola citta' bastardo posto io ti conosco, appena nato ti compresi, ecc...ecc..?". Sono tanti coloro i quali versano volentieri una lacrimuccia sulle disgrazie degli altri, salvo poi dimenticarsene appena girato l'angolo. Ne sanno qualcosa parecchi tuoi predecessori. In diversi casi c'è scappato il morto e comunque molte famiglie hanno pagato e stanno pagando tuttora un prezzo eccessivo per aver calcato la scena politica e amministrativa orvietana.
Tu e alcuni dei tuoi sostenitori siete in "cottura" e non avrete la solidarietà di nessuno per le vostre imprese politico amministrative.
Tu hai la straordinaria possibilità di rompere questo gioco infernale, di sottrarti dal ciclo breve della vendetta, di rompere i giochi di chi vorrebbe prolungare la vita della tua giunta solo per avere il tempo di assestare la propria soma.
Tu hai scelto, giustamente, Orvieto per la tua pensione. La nostra non è solo cattiva ma è anche e  oprattutto una città meravigliosa per molti versi e che va vissuta con ironia e disincanto.
E' una città capace di grandi slanci e di vivere tragedie collettive incredibili (come in questi giorni purtroppo) ma deve essere "guidata" perché non ha una classe dirigente degna di questo nome e non può
rimanere troppo a lungo senza una Amministrazione comunale in grado di guidare i processi e alleggerire le tensioni.
Compi il gesto Toni! Apri la crisi e chiama ognuno ad assumersi le proprie responsabilità, non accettare il logoramento e non permettere a nessuno di eliminarti dal gioco. Bisogna sancire una volta per tutte che tutti possiamo dare un contributo, ogni cittadino può farlo, nessuno ha l'esclusiva perché magari vince un congresso di partito per un voto di scarto.
Ridiamo spazio alle idee e al coinvolgimento di tutte le forze.
Forza Toni!
Non subire ricatti perché tu eri e rimarrai una risorsa per Orvieto.
Se invece ne uscirai umiliato e incattivito non farai altro che fare il gioco dei pigmei che non aspettano altro che versare una lacrimuccia e...avanti un'altro!
Orvieto deve alzare la testa!
Con affetto.
Stefano Cimicchi

Pubblicato il: 20/12/2011

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