Affiora un cadavere a Corbara

ORVIETO - Solo l'esame del Dna potrà restituire una certezza sull'identità del cadavere riaffiorato mercoledì pomeriggio dalle acque del lago di Corbara. L'ipotesi che circola al momento e che è ritenuta per buona parte credibile dagli inquirenti è che potrebbe trattarsi del 52enne di Todi che era scomparso un anno fa, il primo dicembre in località Montemolino durante l'esondazione del Tevere. La decomposizione del cadavere sarebbe compatibile con i tempi della scomparsa, secondo quanto stabilito da una prima ricognizione della salma. In ogni caso è certo che il Dna dell'uomo verrà confrontato con quello dei familiari della persona scomparsa per riscontrare l'ipotesi. Ieri i carabinieri della compagnia di Orvieto che indagano sul giallo del cadavere ritrovato hanno consegnate tutte le carte in procura ed ora sarà il magistrato competente ad indirizzare ulteriormente le indagini. È attesa in queste ore la disposizione dell'esame autoptico. Il corpo, trovato casualmente da un pescatore nella zona di Salviano ad una distanza di una decina di metri dalla riva, sarebbe stato nascosto per tutto questo tempo dalle acque che lo scorso anno in quel punto a causa delle abbondanti piogge erano molto più alte. In pratica le acque si sarebbero ritirate restituendo il cadavere al quale adesso si cerca di dare un nome. Senza gli esami tecnici e scientifici sono pochi gli elementi in mano ai carabinieri. Si trarrebbe di un individuo di sesso maschile che al momento della scomparsa indossava un paio di pantaloni scuri ed un paio di scarponcini pesanti, ma anche una collanina al collo con un crocifisso, unico elemento questo che può aiutare i militari. Il difficile e penoso recupero dei resti è stato portato a termine dai vigili del fuoco di Orvieto e di Amelia.