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Gli amministratori del PD denunciano 'la situazione ormai insostenibile dei propri comuni di fronte ai tagli impressionanti sulla sanità'

"Niente paura per l'ospedale di Orvieto- ha assicurato l'assessore Tomassoni- in quanto ospedale dell'emergenza sarà valorizzato"

Le linee d'indirizzo sulla riforma sanitaria della Regione Umbria (un lavoro iniziato dalla giunta Marini fine estate 2011 e da completare agli inizi del 2012) sono state fornite dall'assessore Franco Tomassoni anche agli amministratori del circondario presenti (Baschi, Castel Viscardo, Ficulle, Montegabbione) che non hanno mancato di denunciare la situazione ormai insostenibile dei propri comuni di fronte ai tagli impressionanti sulla sanità (decisi a livello nazionale, con ripercussioni ovvie nelle casse della Regione).

"Di fronte agli scenari attuali che cambiano quasi di ora in ora," ha esordito l'assessore Tomassoni, "dobbiamo avere il coraggio di fare l'operazione 'verità'. Il welfare in Umbria, pur continuando ad essere tra i migliori del Paese, non potrà più essere come una volta. Certe assistenze non le potremo più garantire, certe rette non le potremo più sostenere."

"Questa regione nel prossimo biennio sarà sottoposta ad un taglio dei trasferimenti nazionali pari a circa 140/50 milioni di euro. La sfida sarà quella di mantenere inalterato il rapporto qualità/quantità dei servizi fino ad ora offerti attraverso il S.S.R.

A tal proposito sarà necessario effettuare una riforma che sia incisiva nel sistema dei costi. Bisognerà intervenire sulla semplificazione della architettura istituzionale del S.S.R. provvedendo alla sua semplificazione, ad una integrazione tra le aziende sanitarie e le ASL, ad una eliminazione di alcuni dipartimenti ed alla unificazione di essi, ad una migliore funzionalizzazione degli ospedali di territorio con l'Azienda di riferimento, soprattutto per diminuire la "mobilità passiva" (il ricorso, cioè, a prestazioni sanitarie fuori regione), al potenziamento della medicina di territorio e a quella di prevenzione con una migliore sinergia con i  medici di medicina generale".

Niente paura per l'ospedale di Orvieto, ha poi rassicurato l'assessore. In quanto "ospedale dell'emergenza" sarà, invece, rivalorizzato, proprio nell'ottica di specializzazione in una o più discipline, e in quanto "ospedale di confine". Per questo, ad Orvieto come altrove, la nuova riforma punta con decisione anche sul ricambio generazionale degli operatori, su un bagaglio di conoscenze specifiche e di curricula competitivi dei medici chiamati a lavorare.

 

Ma attenzione! avverte l'assessore, niente più ingerenze della politica nella gestione della sanità. Il compito della politica deve essere quello di tracciare le linee d'indirizzo e di programmazione; verificare e controllare, rispettando le autonomie (del resto previste dai contratti di lavoro) dei direttori generali.

 

In conclusione, l'assessore Tomassoni concorda con la richiesta degli amministratori presenti: le grandi questioni del futuro della sanità necessitano di confronto costante tra gli utenti, i legislatori regionali e gli amministratori locali

Appuntamenti che il PD si è impegnato ad organizzare quanto prima sul territorio orvietano.

 

Pubblicato il: 15/12/2011

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