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Chi ha paura dell'uomo in nero?

Riscopriamo un libricino presentato lo scorso anno che rievoca la storia di un personaggio misterioso e affascinante. Il negromante Giovan Battista Negroni, antico proprietario del Castello di Monte Rubiaglio

Cultura

di Valeria Cioccolo

Mi capita tra le mani un libricino bianco e nero dal titolo L'uomo in nero" del castello di Monte Rubiaglio. In realtà è stato presentato ormai da alcuni mesi, vale però la pena di riscoprirlo sia per l'accuratezza della fattura, graziosissimo infatti nel testo e nelle immagini, oltre che nel formato, sia per la storia in esso contenuta, rievocata, come ci dice il frontespizio, da Jader Jacobelli e basata su documentazione reale fornita da Sandro Bassetti, attuale proprietario del Castello in questione e da Padre Roberto Fagioli. Il volumetto ci riporta indietro di circa tre secoli, alla fine del XVII secolo, periodo in cui a bruciare qualcuno con l' accusa di stregoneria non si andava tanto per il sottile. Il protagonista è un nobile membro della famiglia dei Negroni, proprietari ad Orvieto dell'attuale palazzo del Tribunale. Il Nostro aveva un padre notevolmente in vista, che fu nominato Governatore della città e uno zio nondimeno vescovo, parentele che forse gli evitarono il rogo. Sembra infatti che tale Giovan Battista Negroni si"dilettasse di alchimia, magia bianca e ... nera ...". Proprio per questa sua passione acquistò il Castello di Monte Rubiaglio, nei cui sotterranei continuò indisturbato a dedicarsi alla sua scienza, all'occultismo, a riti satanici, (sembra che vi interrogasse cadaveri e vi compisse esperimenti non proprio edificanti). Ma, come si può leggere nel volumetto, spesso le apparenza nascondono la realtà. Questo personaggio era animato da un'innata curiosità, era sì un"piccolo Faust di provincia", come ci dice Jacobelli, ma era anche mosso da spirito scientifico. In fondo anche Leonardo Da Vinci, Galileo, e Della Porta, che sembra il Negroni riconosceva come maestro, compirono esprimenti, studiarono alchimia e cadaveri. E come scriveva Campanella"Oggi quello che si fa per conoscere la natura si chiama magia. Domani, ... si chiamerà scienza". Insomma, Giovan Battista Negroni, l'"uomo in nero" di Monterubiaglio, questo negromante, mago, alchimista, che sembra suonasse anche il violoncello, ci torna a parlare dalle pagine di Jacobelli. Forse"da buon personaggio misterioso, "infesta" realmente con la sua presenza il Castello del bel borgo di Monte Rubaglio, ma, possiamo giurarci, la sua è una presenza più gradita che temuta.

Si possono leggere le pagine della sua ricostruita biografia su: L'"uomo in nero" del Castello di Monte Rubiaglio, rievocato da Jader Jacobelli, Centro Studi Comunicazioni Sociali, 2003

Pubblicato il: 01/03/2004

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