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La stazione ferroviaria di Orvieto è stata abbandonata

La manutenzione è praticamente inesistente e il servizio offerto peggiora inesorabilmente. È sufficiente fare un breve sopralluogo, immedesimandosi nel turista o pendolare di turno per accorgersi quanto lo scalo orvietano sia abbandonato a se stesso

foto di copertina

ORVIETO - Chiusa no, almeno non ancora, ma abbandonata decisamente sì. La stazione ferroviaria di Orvieto, a rischio continuo di depotenziamento, versa nell'incuria. La manutenzione è praticamente inesistente e il servizio offerto peggiora inesorabilmente. È sufficiente fare un breve sopralluogo, immedesimandosi nel turista o pendolare di turno per accorgersi - ma anche sentire dalla viva voce di chi la stazione ferroviaria la frequenta giornalmente come utente o per lavoro - quanto lo scalo orvietano sia abbandonato a se stesso. Per l'utente che arriva dal piazzale della Direttissima, come per quello che entra in stazione da piazza Matteotti, l'impressione è subito deprimente.

Va detto innanzitutto, infatti, che in piazza Matteotti chi voglia entrare, come è naturale, dall'ingresso principale trova ad accoglierlo da oltre un mese sulla vetrata della porta un bel cartello con su scritto "Guasta". Con valigie o senza, in entrata o in uscita, tutti sono costretti a passare dall'ingresso laterale, vicino al bar. Di un intervento di riparazione neanche l'ombra. Il servizio non migliora per chi arriva in stazione dal piazzale della Direttissima. Giovani e anziani, con valigie o senza, si devono preparare ad affrontare tre rampe di scale sia che debbano entrare in stazione che andare direttamente al binario, perché le scale mobili sono ferme da oltre un anno. In questo caso, la competenza non è di Ferrovie dello Stato o di qualche altro società all'interno del Gruppo, bensì del Comune di Orvieto che tiene ferme non solo questi impianti, ma anche quelli del resto della città. Della vicenda si è parlato anche recentemente e gli amministratori locali hanno ammesso che il disagio è legato al fatto che non ci sarebbero i fondi da destinare alla necessaria manutenzione.

Fino a qualche giorno, poi, fa era fuori servizio anche l'ascensore dei disabili, oggetto di un intervento di riparazione in questi giorni. In ogni caso, più in generale, l'impianto elimina solo in parte le barriere architettoniche, perché non porta direttamente né in stazione né al binario, ma nel sottopassaggio. Non solo, a volte capita che di sera la sala d'attesa rimanga al buio, perché i neon non funzionano. Alcuni sono fuori uso e non vengono cambiati anche nel sottopassaggio che conduce ai binari.

In tutto ciò, l'unica buona notizia per i pendolari è che tarda a partire la gestione a pagamento del parcheggio in piazza della Pace. Che, come noto, prevede, alla sua attivazione, una tariffa agevolata, ma differenziata, per i titolari di abbonamento ferroviario. Nel senso che i pendolari orvietani dovrebbero pagare tre euro al mese, contro i venti euro al mese per tutti gli altri. Una discriminazione contro la quale c'è stata nel corso dell'estate scorsa un'alzata di scudi generale con l'intervento anche dei sindaci del Comprensorio. Senza nessun effetto sensibile però al momento. Anche se la polemica, per la verità, è progressivamente scemata, visto anche il rinvio a data da destinarsi dell'attivazione della gestione a pagamento del parcheggio.

Pubblicato il: 09/12/2011

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