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Rosmini non ritira le dimissioni

Per il sindaco Concina è crisi politica conclamata. La questione è, infatti, squisitamente politica. Doveva, almeno nelle intenzioni dei diretti interessati, risolversi entro la giornata di ieri, ma in realtà così non è stato

ORVIETO - Ennesima fumata nera: le dimissioni che il vicesindaco Massimo Rosmini ha rimesso in capo al sindaco, ma anche al suo partito, Orvieto libera, non rientrano. Per il sindaco Concina è crisi politica conclamata. La questione è, infatti, squisitamente politica. Doveva, almeno nelle intenzioni dei diretti interessati, risolversi entro la giornata di ieri, ma in realtà così non è stato. Si susseguono ancora incontri all'interno di Orvieto libera e tra gli esponenti del movimento di Angelo Ranchino e il sindaco. La sintesi ancora non c'è. Anzi, si registrerebbero posizioni articolate anche all'interno di Orvieto libera con Ranchino, a quanto pare più conciliante, e Rosmini che pare, invece, sempre più vicino al Terzo Polo. Di fatto, le questioni sono sempre le stesse sulle quali Orvieto libera richiama ormai da tempo il sindaco ad una maggiore incisività dell'azione amministrativa: una politica più decisa verso il ridimensionamento o l'eliminazione di centri di costo, dal personale alle partecipate. Col tempo si sarebbero aggiunte poi anche altre questioni, divenute negli ultimi tempi addirittura insostenibili. Questione di ruoli. Orvieto libera, tanto per fare un esempio che costituisce il caso più eclatante, mal sopporterebbe le "intromissioni" costanti del presidente del consiglio comunale, Marco Frizza un po' ovunque, ma soprattutto all'interno delle materie di competenza dei singoli assessorati. Qualche esempio? Ce ne sarebbero diversi. Uno su tutti, per banale che possa sembrare, il recente annuncio del mercato a chilometri zero promosso da Ranchino che a suo tempo aveva presentato in materia anche una mozione e che invece alla fine ha illustrato in conferenza stampa Frizza. Non si tratta, si badi bene, di puerili gelosie - come fanno notare i più attenti osservatori - quanto di correttezza nei ruoli istituzionali. Insomma, i nervi sono e restano tesi. E la maggioranza di Concina, alla vigilia più volte rinviata del rinnovo delle linee di mandato, traballa pericolosamente.

Pubblicato il: 07/12/2011

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