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Tolleranza zero sulla droga

Cimicchi fotografa Orvieto sotto l'aspetto della criminalità. 'Un'isola felice' senza grandi fenomeni criminali 'autoctoni'

Politica

di Simona Coccimiglio

Orvieto è un'isola felice, ma a tolleranza zero sul fenomeno droga.
Ai crimini legati in passato alla presenza sulla Rupe di un cospicuo numero di soldati, che spesso creavano problemi all'ordine pubblico, si sono sostituiti i reati collegati alle ondate di immigrazione che hanno interessato l'Orvietano negli ultimi anni ed i furti su commissione". Questi, secondo Stefano Cimicchi, sindaco di Orvieto, i crimini che più di frequente hanno riguardato la città nel corso degli anni.
Negli ultimi tempi - continua il sindaco - si registra la presenza sul territorio di pregiudicati, in particolare napoletani e romani, che approfittando della possibilità di fuga offerta dal casello autostradale consumano rapine in banca o furti nelle abitazioni, soprattutto d'estate. Tali reati - conclude Cimicchi - vengono commessi però di rado, e Orvieto conferma una volta di più la sua condizione di"isola felice" in cui è da sempre abitudine fidarsi. È proprio perché il reato grave si consuma raramente che quando si verifica suscita tanto clamore".
Una riflessione a parte merita il fenomeno legato all'uso e al consumo di sostanze stupefacenti salita alla ribalta della cronaca locale nel dicembre del 2002 con l'operazione"Chaos", che portò all'arresto di ventiquattro giovani orvietani.
La mia percezione è che operazione"Chaos" abbia dato risultati estremamente positivi perché ad Orvieto non c'era solo chi consumava la droga, ma anche chi ne organizzava lo spaccio e il consumo. La guardia su questo fronte non va mai abbassata, soprattutto considerando il fatto che il disagio giovanile, che spesso porta sulla strada della tossicodipendenza, passa attraverso canali diversi. La famiglia, la scuola, il branco. Tolleranza zero, e non solo ad Orvieto, dunque nella battaglia contro le droghe. Per ottenere risultati è necessario però anche operare azioni preventive e su questo il Comune di Orvieto ha costruito una politica sociale attenta al disagio e disponibile verso la creazione di centri di aggregazione, pur nella consapevolezza che queste attività costituiscono un grande contributo per"cresecere" positivamente, ma che da soli non bastano certamente."

Pubblicato il: 20/01/2004

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