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Comune, l'anatra zoppicchia

Grandi fibrillazioni in Comune, vacilla la maggioranza. È per il rotto della cuffia che mercoledì sera Concina, con la questione Rosmini ancora pendente, ha portato a casa l'assestamento di bilancio. Astenuto Carlo Tonelli, il cui intervento è stato caratterizzato da diversi passaggi critici, Ranchino assente per motivi di lavoro. Dell'assessore al bilancio Romiti neppure la foto

foto di copertina
ORVIETO - Grandi fibrillazioni in Comune, vacilla la maggioranza. È per il rotto della cuffia che mercoledì sera Concina, con la questione Rosmini ancora pendente, ha portato a casa l'assestamento di bilancio. Dieci voti favorevoli, 9 contrari e un astenuto per una manovra tra l'altro emendata dallo stesso sindaco all'ultimo momento. I numeri riflettono una situazione complessa e delicatissima. Angelo Ranchino, di Orvieto libera, di cui il vicesindaco Massimo Rosmini è espressione, non ha partecipato al voto, lasciando l'aula per un "impegno di lavoro" come ribadisce insistentemente, precisando che "non ci sono altre ragioni". Ad astenersi invece è stato Carlo Tonelli, il cui intervento è stato caratterizzato da diversi passaggi critici: "Io vorrei sentire parlare di futuro - ha detto - Per favore, non distogliamo l'attenzione dalle vere esigenze che sono la ristrutturazione della spesa". La lingua batte dove il dente duole. Sul contenimento della spesa - e in modo particolare sul personale - ci sono già le frizioni con Orvieto libera. Con la quale sono in corso verifiche di carattere politico, più ampie. E per l'ennesima volta. Ma c'è grande fibrillazione anche sullo sfondamento del patto di stabilità. Ad oggi il Comune di Orvieto non rispetta i vincoli imposti del patto di stabilità interna. È fuori di due milioni. Anche perché - e qui sta il fatto "grave" che denunciano le opposizioni - è stata spesa una gran parte dell'anticipo concesso dalla Regione per la complanare per liquidare i creditori. Cosicché se l'amministrazione non riesce a incassare i soldi della Farmacia prima della fine dell'anno sfonderà anche nel 2011 il patto di stabilità. Non bastano i soldi del mattatoio, la cui vendita potrebbe concretizzarsi il 12 dicembre. Solo la Farmacia può far rientrare il Comune di Orvieto nel patto, ma il contratto non si può firmare prima dell'11 gennaio, data fissata dal Tar per l'udienza di merito del ricorso presentato dalle dipendenti. Dipendenti che ora sono sotto pressione perché ritirino tutto. Sull'assestamento di Bilancio tirava un'aria sinistra sin dalla commissione del giorno precedente il consiglio: della giunta non c'era praticamente nessuno. Assente anche il consigliere delegato, a maggior ragione l'assessore che non era neanche in consiglio, col risultato che ad illustrare la manovra c'era solo il dirigente del settore. Infine, il discusso emendamento presentato dal sindaco per l'accantonamento di 290.000, in vista delle trattative in corso con Asl per la riduzione del canone di affitto dell'ex ospedale da 390mila a 100mila euro, in attesa dell'acquisto. Se entro la fine dell'anno non si dovesse chiudere l'accordo la cifra verrà reintegrata al Bilancio. Un'operazione che ha fatto discutere non poco la maggioranza. Sulle dimissioni del vicesindaco intanto ancora nessuna notizia ufficiale. Queste sono le ore cruciali.

Pubblicato il: 02/12/2011

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