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La forza del Centro Studi: le idee e i fatti

di Roberto Pasca di Magliano, presidente CSO "Necessarie precisazioni che spero possano indurre gli enti deputati ad un significativo impegno per il rilancio del Centro Studi che, forte di conti in ordine e di una spesa in contenimento, possa continuare a contribuire a mantenere alto il prestigio culturale della Città e il sostegno alla sua economia"

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La forza del Centro Studi: le idee e i fatti

Il dibattito che in questi giorni si concentra sul Centro Studi di Orvieto, la nota Fondazione CSCO, ha il merito di riportare l'attenzione sul rinnovamento di un progetto intimamente legato alla cultura e alle tradizioni di una Città che mostra di non voler rinunciare alle sue peculiarità e vuol ancor più valorizzarle. E' anche la dimostrazione su come sia diffusa la convinzione che il patrimonio secolare di Orvieto rappresenti una formidabile attrattiva per il mondo esterno, cui sarebbe miope rinunciare. E questo è un bene.

Ma il reiterato tentativo di ricondurre la questione su un piano di mera strumentalizzazione politica che vuol semplicisticamente opporre sostenitori a detrattori del CSCO rischia di restringere il dibattito ai soli attori pubblici, di offuscare la verità e impedire perciò ai cittadini di "comprendere per giudicare" su un'attività di prestigio culturale che, tra l'altro, genera un indotto turistico valutato in almeno 2,5 milioni annui.

A partire dal 2010, con il rinnovamento del consiglio di amministrazione che sono onorato di presiedere, il CSCO è stato radicalmente trasformato grazie a nuove linee strategiche:

        i.            drastico contenimento delle spese e radicale rinnovamento della gestione;

     ii.            sviluppo solo ed esclusivamente di progetti in grado di sostenersi finanziariamente e di assicurare un giusto margine per successivi investimenti;

   iii.            promozione di progetti formativi di valenza internazionale, nazionale ed anche locale, orientati in particolare ai giovani con il sostegno della Regione alle attività portate avanti dal CERSAL, centro di ricerca ed alta formazione sui temi della sicurezza alimentare;

   iv.            realizzazione di ricerche applicate al territorio con forte valenza sullo sviluppo locale;

      v.            attrazione di interessi scientifici e culturali esterni, ospitando eventi di grande respiro nazionale e internazionale.

Alcuni dettagli possono essere utili per una migliore comprensione. Dopo aver eliminato oneri impropri, le spese di gestione sono state ridotte a circa 190mila euro, azzerando ogni remunerazione extra compresa quella dei consiglieri e sostituendo prestazioni esterne con lavoro interno; e questo grazie al contributo e alla dedizione del personale del CSCO. Nel 2009 le spese raggiungevano i 340mila, nel 2008 ben 410mila. In questo periodo l'unico sostegno al centro studi è arrivato dal socio aderente Provincia di Terni che collabora attivamente anche in questi momenti di estrema difficoltà.

I progetti formativi, gestiti direttamente dal Centro Studi, e le ricerche finalizzate, in corso di realizzazione con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, sono tutti gestiti in modo da garantire un margine per nuovi investimenti o per spesare prestazioni interne. Tra i primi piace ricordare la collaborazione con diverse Università americane con reciproca soddisfazione, la Scuola Librai Italiani, i progetti sulla sicurezza alimentare. Le ricerche finalizzate al territorio si sono tradotte in diversi progetti: "Filmare il territorio", corso di cinema documentario rivolto agli studenti del Liceo Artistico di Orvieto;  "Management del vino", corso finalizzato alla commercializzazione del prodotto; Scuola di Perfezionamento in Medicina Veterinaria Preventiva, in partenariato con L'Istituto Superiore di Sanità e la SIMEVEP e con il patrocinio del Ministero della Salute. Il 30 novembre verrà presentato un progetto per favorire l'autonomia energetica delle aree industriali (Progetto AGRIEN). E' in corso un'altra iniziativa tecnico-formativa sulla valorizzazione dell'olio d'oliva dei Colli Orvietani con un sistema di marchi volontari autogestiti.

Molti gli eventi organizzati e in programma, tra cui ricordiamo alcuni convegni scientifici e presentazioni di libri.

A fronte di questi risultati, prova di una decisa discontinuità rispetto al passato, sono purtroppo aumentate le difficoltà economiche che pongono a serio rischio il prosieguo della nuova stagione. Il Comune ha ridotto le quote del 2009 e 2010 e cancellato quella del 2011, motivando ciò con le gravi difficoltà di bilancio; l'altro socio fondatore, la Fondazione Cassa Risparmio, aveva già eliminato la quota annuale fin dal 2008, ma aveva dato fiducia finanziando nuovi progetti. Debiti pregressi, contratti dai precedenti consigli e non ripianati dai soci fondatori, pesano sui bilanci che chiudono in passivo, nonostante i drastici tagli alla spesa. In realtà pesa un debito relativo a servizi resi in passato e ora completamente sostituiti. L'altro debito si riferisce al corso di laurea triennale in Ingegneria della Comunicazione che era stata organizzato su basi insostenibili specialmente sul piano finanziario; le rette erano introitate dall'Università di Perugia, mentre le spese dovevano essere sostenute dal centro studi con il supporto del Comune. In una riunione a Perugia lo scorso gennaio era stata concordata la compensazione delle spese con altre attività formative, mai però proposte.

Queste le necessarie precisazioni che spero possano indurre gli enti deputati ad un significativo impegno per il rilancio del Centro Studi che, forte di conti in ordine e di una spesa in contenimento, possa continuare a contribuire a mantenere alto il prestigio culturale della Città e il sostegno alla sua economia. Sono certo che i privati non si sottrarranno al loro impegno, in varie occasioni confermato.

Un miracolo questo che potrebbe festeggiarsi come "risorgimento orvietano" nell'anniversario dei 150 dall'Unità d'Italia?

Pubblicato il: 30/11/2011

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