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Còncina su dimissioni di Rosmini: 'Come nelle migliori famiglie i problemi si discutono e si sistemano'

Neppure una parola da parte del vicesindaco. Ma ai più attenti non sfuggirà anche una lettura politica delle frizioni in atto. Che non a caso hanno raggiunto il culmine proprio nelle settimane in cui ad Orvieto è nato ufficialmente il terzo polo: Socialisti e Api in un raggruppamento aperto alle forze riformiste del centro e del centrosinistra

ORVIETO - "Come nelle migliori famiglie ci sono divergenze di opinione. Ma come nelle migliori famiglie i problemi si discutono e si sistemano". Il sindaco della città, Toni Concina accetta per la prima volta di parlare, sebbene in maniera assai coincisa, delle dimissioni pendenti del suo vice, il dottor Massimo Rosmini (Orvieto libera). "Rosmini è una pedina importante nello scacchiere delle giunta" dice anche Concina che parla di "punti di frizione", "discussioni", "divergenze di opinione" senza entrare nello specifico delle questioni che sono sul tavolo. Ancor meno concede il diretto interessato. Subissato di telefonate, in questi giorni, per il terremoto che ha scatenato la notizia della sue dimissioni, Rosmini si limita a rassicurare ironicamente gli amici sul suo stato di salute. Ma ufficialmente non rilascia alcun commento, almeno non prima di domani o dopodomani. Il nodo dunque deve ancora sciogliersi. È quasi scontato quindi che oggi in consiglio comunale Rosmini non ci sarà. L'insofferenza del vicesindaco è legata, come noto, alla riorganizzazione del personale e più in particolare alla revisione delle posizioni organizzative, una pratica che si trascina da due anni e che non riesce a vedere la luce. Ne va ormai della sua credibilità. Lo stesso Rosmini, vicesindaco ma anche assessore al Personale, aveva dimostrato una certa insofferenza recentemente verso le tante resistenze che l'operazione di sua stretta competenza continuava ad incontrare. "E' indubbio che vi siano tentativi di mantenere lo status quo. Io non sono di questo avviso - diceva Rosmini i primi di ottobre dopo aver concesso quella che definiva l'ultima proroga per la ricerca di un accordo - Ormai ne faccio una questione personale" aveva detto in consiglio. Il personale è dunque il casus belli. Ma ai più attenti non sfuggirà anche una lettura politica delle frizioni in atto. Che non a caso hanno raggiunto il culmine proprio nelle settimane in cui ad Orvieto è nato ufficialmente il terzo polo: Socialisti e Api in un raggruppamento aperto alle forze riformiste del centro e del centrosinistra. Così ieri Cristina Calcagni (ex Orvieto libera, oggi Api) sembrava tendere una mano all'ex collega di giunta, Massimo Rosmini. "Nessuna meraviglia se anche il dottor Rosmini non tolleri più ingerenze, ritardi e rinvii su una azione di sua competenza, anch'essa sistematicamente rimandata in nome della continuità politica ed amministrativa con il passato - era stato il commento della Calcagni - L'unico stupore è che abbia atteso così tanto a manifestare la sua insofferenza verso decisioni prese da altri".

Pubblicato il: 30/11/2011

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