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Calcagni. 'Strano che Rosmini non si sia dimesso prima'

"Nessuna meraviglia - dice Calcagni - se anche il dottor Rosmini non tolleri più ingerenze, ritardi e rinvii su una azione di sua competenza, anch'essa sistematicamente rimandata in nome della continuità politica ed amministrativa con il passato. L'unico stupore è che abbia atteso così tanto a manifestare la sua insofferenza verso decisioni prese da altri"...

ORVIETO - Non si scioglie ancora il nodo delle dimissioni congelate del vicesindaco Massimo Rosmini (Orvieto libera). Concina è al lavoro è per ricucire lo strappo e avrebbe intenzione di faro velocemente. Probabilmente entro domani potrebbero esserci novità. Tra tante bocche cucite, intanto, chi accoglie senza troppo stupore la notizia è l'ex assessore Cristina Calcagni (ex Ol anche lei, oggi Api). "Nessuna meraviglia - dice Calcagni - se anche il dottor Rosmini non tolleri più ingerenze, ritardi e rinvii su una azione di sua competenza, anch'essa sistematicamente rimandata in nome della continuità politica ed amministrativa con il passato. L'unico stupore è che abbia atteso così tanto a manifestare la sua insofferenza verso decisioni prese da altri". Calcagni si riferisce alla riorganizzazione del personale, casus belli nella vicenda che ha portato Rosmini a rimettere il mandato nelle mani del sindaco. Calcagni approfitta per sottolineare come la politica economica della giunta Concina abbia "totalmente disatteso gli impegni presi con i cittadini elettori. Infatti - osserva Calcagni - nulla si è fatto sulle due voci di macrospesa su cui si poteva e si doveva incidere in modo strutturale, salvaguardando i servizi esistenti, fiore all'occhiello della nostra città. La voce di bilancio relativa allo smaltimento dei rifiuti, pulizia, spazzatura del suburbio e conferimento in discarica e la voce personale". "Si sono preferite le politiche di bilancio ragionieristiche e giustizialiste, rispetto alle azioni che avrebbero inciso in modo strutturale sulla spesa - aggiunge l'ex assessore - Si è preferita una azione accanita sulle vendite come unica strada da perseguire, accompagnata da tagli indiscriminati sui servizi. Si è preferito parlare di carrozzoni, facendo di ogni erba un fascio ed in modo demagogico, senza distinguere iniziative utili alla collettività, da quelle realmente superflue".

Di seguito l'intervento integrale della Calcagni.

 

Pubblicato il: 30/11/2011

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