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La FIDAPA-BPW ITALY dice No alla violenza con l'impegno di rimuovere gli ostacoli e promuovere il rispetto

25 novembre: 2011 giornata mondiale per la eliminazione della violenza sulle donne

di Santina Muzi

Il 25 Novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne  istituita nel 1999 dalla Nazioni Unite per ricordare che la violenza contro le donne di tutte le etnie e di tutte le età, in qualsiasi parte del mondo, è una delle più diffuse violazioni dei diritti umani.

La scelta del 25 novembre come data commemorativa è scaturita dal movimento internazionale delle donne e vuole onorare le sorelle Mirabal, attiviste ed oppositrici al regime dittatoriale di Trujio nella Repubblica Dominicana, assassinate selvaggiamente il 25 Novembre del 1961 e divenute eroine internazionali.

La loro storia è stata scelta come simbolo della grave violazione dei diritti umani, e in particolare sulle donne, violazioni che riguardano la dignità, il diritto alla vita e il diritto all'integrità fisica e psicologica.

"L' impegno associativo della FIDAPA BPW ITALY per il miglioramento della condizione della donna" scrive Rossella Poce Presidente del Distretto Centro della Fidapa "ci invita ad attivarci al fine di stimolare le Autorità Istituzionali nazionali ed internazionali preposte ad adottare misure di proibizione di ogni discriminazione nei confronti della donna, affinché si rimuova quel genere di cultura che le giustifica e che ostacola la piena eguaglianza, emancipazione e godimento dei diritti e a sostenere azioni positive per il contrasto della violenza e del rinforzo della rete di tutela della vittima." 

In Italia è stato approvato il Primo Piano nazionale contro la violenza e lo stalking che prevede il finanziamento del Dipartimento per le Pari Opportunità ai Centri Anti violenza che accolgono le donne vittime di abuso.  L'approvazione della legge UE, prevista per la fine dell'anno 2011, consentirà alle donne molestate di ricevere protezione in tutti gli Stati Europei, anche in quelli in cui il reato di stalking non è ancora riconosciuto.

Ma accanto alle politiche repressive e sanzionatorie, noi donne riteniamo di doverci impegnare affinché cresca sul territorio la cultura del rispetto della persona, dei diritti umani, delle pari opportunità. Le famiglie, la scuola, i centri aggregativi, devono assicurare alle nuove generazioni  l'atmosfera giusta per crescere nel sentimento di uguaglianza e di rispetto reciproco. Solo così avremo interpretato la mission di promotrici di pace, sicurezza, sviluppo  e diritti umani.

Pubblicato il: 30/11/2011

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