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Saldi a rilento

tutti i negozi sono pronti ad accogliere i clienti di fine stagione, ma i risultati sono inferiori alle aspettative. 'Molti orvietani emigrano verso Perugia e Viterbo' sostiene Sandro Gulino

Cronaca

di Simona Coccimoglio

È partita a rilento la corsa ai saldi di fine stagione. Sebbene i tradizionali cartelli con su scritto"Saldi" tappezzino le vetrine di tutti i negozi orvietani, è sufficiente passeggiare per le vie del centro per rendersi conto che il periodo della grande corsa al prezzo ribassato - apertosi sulla Rupe lo scorso dieci gennaio - non stia dando i risultati attesi. In particolare ai commercianti che proprio con i saldi speravano di risollevare il bilancio non certamente roseo delle vendite invernali e di quelle natalizie. La valutazione negativa sull'andamento delle vendite durante le feste era stata espressa con una sola voce tanto dalla Confcommercio che dalla Confesercenti. Il calo negli acquisti natalizi aveva toccato infatti punte del 25% rispetto allo scorso anno, un dato abbastanza preoccupante sebbene in linea con la flessione registrata in ambito regionale. Tuttavia, a far"sorridere" gli esercenti orvietani, e soprattutto a far risollevare le sorti economiche delle festività natalizie, era stata l'undicesima edizione di Umbria Jazz Winter , una manifestazione vincente, volano di tutto rispetto per la crescita economica della città. E mentre si spera che nei prossimi giorni le cose possano migliorare, la situazione delle vendite sembra negativa. Le motivazioni di una campagna sconti partita così a rilento in città potrebbero essere molteplici. Sandro Gulino, presidente della Confesercenti umbra, fa un serie di considerazioni che trovano effettivo riscontro nella realtà orvietana e che potrebbero ragionevolmente spiegare il perché di una stagione dei saldi partita per così dire"con il freno a mano"."Accade sempre più di frequente - afferma il presidente della Confesercenti - che gran parte degli orvietani per acquistare il prodotto scontato emigrino verso le vicine Perugia e Viterbo, preferendo i grandi centri commerciali ai negozi sicuramente più piccoli, e a confronto meno forniti, che si trovano ad Orvieto". È un discorso che evidenzia l'attenzione del consumatore verso la quantità, più che verso la qualità. Senza tener conto che la maggior parte delle volte il rapporto qualità prezzo può risultare più vantaggioso in negozi piccoli ma"specializzati" che non negli ipermercati che si moltiplicano a dismisura in tutto il territorio nazionale.

Pubblicato il: 14/01/2004

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