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Sfogliando i petali della Margherita

Cosa fare di Tomassini, ora sindaco di Castel Viscardo e dopo le elezioni disoccupato eccellente. Sulla sua strada Mocio e la Fringuello(nella foto Marcello Tomassini)

Politica

di Dante Freddi

Se non sarà modificata la legge esistente, che vieta di concorrere ai sindaci con due mandati anche nei comuni sotto i cinquemila abitanti, a Castel Viscardo Marcello Tomassini, a detta di molti suoi concittadini il miglior sindaco che ha avuto il paese, dovrà lasciare il Comune.

Ci sono già pronti a succedergli due amministratori della sua scuola, il diesse Massimo Tiracorrendo e Daniele Longaroni della Margherita, a seconda del partito del centrosinistra che si aggiudicherà il candidato.

Il centrodestra non ha preparato candidature forti, per cui non dovrebbero crearsi occasioni di alternanza.

Ma Tomassini a spasso, che in una condizione normale, data la sua esperienza e la sua integrità, dovrebbe costituire una risorsa preziosa per la politica, dà fastidio alle ambizioni di altri suoi compagni di partito. Cosa far fare a Tomassini? L'ipotesi di una sua nomina a presidente della Comunità montana si scontra con le ambizioni di Silvia Fringuello, quella di una sua nomina ad assessore provinciale con quelle di Stefano Mocio. E poiché gli iscritti alla Margherita, che in queste fasi di selezione del personale politico contano più degli elettori e del senso comune, sono in mano a Mocio ed alla Fringuello, persone perbene che sanno usare i meccanismi che regolano i partiti, è probabile che a rimanere fuori sarà Tomassini, al di là di decenni di dedizione ineccepibile.

Questa è soltanto una storia, una storia emblemtica, una delle tante che saranno scritte nei prossimi mesi in tutti i partiti.

Pubblicato il: 13/01/2004

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