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Rumore (o musica?). Si lavorerà ad un regolamento di compromesso

Incontro organizzato da ROW. Alla ricerca di una soluzione che consenta ai commercianti di lavorare, ai musicisti e ai ragazzi di divertirsi e a chi vuole riposare di dormire sonni tranquilli. Una efficace sintesi è stata offerta dal comandante della Municiapale Vinciotti...

ORVIETO - Un compromesso che consenta ai commercianti di lavorare, ai musicisti e ai ragazzi di divertirsi e a chi vuole riposare di dormire sonni tranquilli. Ci si lavorerà. Ma non è certo l'obiettivo che si è raggiunto ieri sera con l'assemblea pubblica organizzata da Radiorvietoweb, in cui si sono incontrati esercenti, amministrazione e giovani. Assente il comitato antirumore che non ha partecipato all'iniziativa, giudicando "troppo accesi" i toni che si sono ormai sviluppati attorno alla vicenda.

Il comitato, rinviando la discussione a quando la situazione si sarà "normalizzata", ha preferito mandare due righe, dove si spiega anche come la scelta di non intervenire sia legata pure all'indagine in corso da parte della magistratura. "Ricordiamo che l'attuale regolamento è scaturito da un'articolatissima serie di concertazioni indette dalla pubblica amministrazione sviluppatesi in almeno una dozzina di riunioni, a cui peraltro hanno partecipato numerosissimi soggetti pubblici e privati, ma che purtroppo è stato sistematicamente disatteso con i risultati attuali- scrive il comitato - È per questo che sono stati adottati dalla magistratura provvedimenti che hanno colpito situazioni ormai divenuta patologiche, provvedimenti in merito ai quali non è dato alcun dibattito essendo demandato all'autorità giudiziaria accertare la sussistenza di eventuali comportamenti illeciti oppure no. È invece chiaro che il dibattito è direttamente connesso e conseguenza di fatti che sono al vaglio della magistratura".

L'indagine a cui fa riferimento il comitato anti rumore, come si è appreso ieri a margine dell'assemblea, ipotizza le molestie e il disturbo alla quiete pubblica a carico dei due bar del centro storico "Bar Duomo" e "Caffè Clandestino" - i cui titolari - presenti all'incontro - si sono visti sequestrare gli impianti audio di cui avevano dotato i locali. Al dibattito sono interventi oltre ad alcuni musicisti e gestori di locale anche il sindaco Toni Concina, l'assessore al Commercio, Turismo e Cultura, Marco Marino e il comandante della Municipale, Mauro Vinciotti. È emerso un generale invito alla moderazione, fermo restando che i regolamenti vanno rispettatati. Marino ha invitato a distinguere tra l'allietamento e l'evento, tirando in ballo anche motivi di sicurezza pubblica e di igiene. Musicisti ed esercenti, dal canto loro, hanno chiesto di contemperare l'interesse di chi protesta con l'interesse dei giovani e degli esercenti che hanno fatto investimenti.

La sensazione infatti è che fino a questo momento si sia privilegiato l'interesse dei primi. Un altro spunto di riflessione è ruotato attorno attorno al fatto che gli assembramenti fuori dai locali - come ha ribadito il comitato "Il silenzio delle Muse" per bocca della sua presidente Cinzia Catalucci - si creano indipendentemente dalla musica. Allora - come ha suggerito, tra i musicisti, Davide Breccia - forse è meglio controllare "gli avventori dei bar e il loro comportamenti" piuttosto che limitare la musica.

Cittadinanzattiva, invece, ha rilanciato l'idea della zonizzazione del centro storico. Mentre una efficace sintesi è stata offerta dal comandante della Municiapale Vinciotti. "Si è perso un po' di buon senso - ha detto - da una parte e dall'altra. Da un lato i locali a volte non hanno messo l'attenzione che dovevano e dall'altro si esagera nel non voler tollerare a nessun costo. Norme migliori si possono trovare e diamo la disponibilità a farlo, ma se non mettiamo un po' di buon senso tra sei mesi saremo di nuovo qui". Tra le proposte è spuntata anche quella di individuare zone franche per la musica all'interno della città (ad esempio alla Piave) mentre tra i baristi c'è chi come Riccardo Baiocco sta mettendo soldi di tasca propria per una consulenza legale che individui una proposta di regolamento. Marino, pur aperto al confronto, ha rilanciato l'idea di applicare il regolamento della città di Venezia: stop alla musica alle 23.

Pubblicato il: 30/11/2011

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