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LE DELICATEZZE DEL TARTUFO

Dalla conferenza sulla " gestione sostenibile della raccolta e commercializzazione del tartufo"

di Santina Muzi

Il tartufo vuole delicatezza. Questo è il parere di diversi cercatori ed è anche la convinzione espressa da parte di Anna Maria Meoni e del sindaco di Ficulle dottor Gino Terrezza nel corso del convegno di Fabro dove si è parlato della gestione sostenibile della raccolta e commercializzazione del tartufo. La Meoni è partita dall'esperienza diretta ed ha esposto lo studio condotto con precisione scientifica nella propria azienda forestale situata nel comune di Ficulle e nata  da un rimboschimento effettuato anni addietro dalla Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana. Così negli anni, un terreno trasformato da generazioni in terreno agricolo, è divenuto una splendida, grande foresta di querciole, pini, cedri.... dove si riproduce il tartufo bianco, il bianchetto, lo scorzone.

Però, nel corso della... "caccia" estiva allo scorzone, la splendida foresta è divenuta un "pistaticcio" pieno di buche: una devastazione.

 "LA NOCELLA": IL SINDACO DI FICULLE CHIEDE L'AZIENDA DIDATTICA

Cercatori e cinghiali sono i principali nemici del tartufo. Per salvaguardare la biodiversità della splendida tartufaia de "La Nocella" il sindaco di Ficulle Gino Terrezza ha chiesto in Regione di eleggere la tartufaia ad azienda didattica in modo da potervi organizzare corsi di formazione per i cercatori e le scolaresche del territorio.

<> espone la Meoni. E, per evidenziare il comportamento da adottare in una tartufaia, porta l'esempio della lumaca  che dà al tubero solo un piccolo morso.

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Altro elemento essenziale per la riproduzione  del tartufo è la presenza delle piantine spontanee che germinano sul terreno della macchia (o della foresta). <>

 

IL TARTUFO DI FABRO DEV'ESSERE PROTETTO

Non solo funghi  porcini, adesso  sono  in circolazione anche tartufi provenienti dalla Cina.  Lo si è detto apertamente nel corso della conferenza. Il tartufo nostrano deve essere protetto. Lo ha specificato il relatore prof. Mario Falcinelli  con il sostegno del'assessore al Comune di Fabro dottor Arnaldo Capini che si è pronunciato per richiedere la denominazione d'origine controllata per il tartufo di Fabro.

PARLANO I TARTUFAI DELL'ORVIETANO

Il 2011 è stato un anno particolarmente buono per il tartufo nero. Ce lo aveva confermato Renzo Caiello, vicepresidente dell'associazione tartufai:

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Un cercatore come Renzo Caiello, che è pensionato,  va a tartufi ogni volta che vuole. Sia su terreno libero che nelle tartufaie create dall'uomo attraverso la semina di ghiande o di piantine micronizzate.

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<< Ѐ Il cane che con l'olfatto avverte il tartufo maturo e ce lo indica. Se non è maturo, il cane non scava.>>

A proposito di prezzi: Renzo dice che il prezzo varia in base al periodo e alla produzione: lo scorzone estivo ai primi di giugno può andare dai 50 ai 70 euro al chilo. Se la produzione è abbondante il prezzo cala mentre se scarseggia il prezzo aumenta.>>

Si sa che il tartufo si deteriora facilmente.  Come fare per prolungarne la conservazione?

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DANNI ALLE TARTUFAIE

Alessio Corradini dell'associazione tartufai è sensibile ai  problemi dell'ambiente:

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Pubblicato il: 30/11/2011

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